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STUDIO
Cultura storico-artistica
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il tema della tecnologizzazione; inoltre, ha evidenziato una sorta di divisione in spirito
apollineo e spirito dionisiaco (da Nietzsche) applicabile anche all’architettura; tra le
sue opere:
Gymnasium della Prefettura
di Kagawa (1964),
Cattedrale cattolica
(1965, Tokyo).
2.15.4
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La pittura nel secondo dopoguerra
Si assiste in generale in questo campo a un recupero delle avanguardie del primo
Novecento, in particolare intese come possibilità di esprimere il proprio disagio esi-
stenziale, che in filosofia Sartre andava teorizzando con l’esistenzialismo. L’espressio-
nismo è il punto di partenza: si privilegiano l’aspetto del gesto dell’artista, fondamen-
tale per la creazione dell’opera d’arte, e la materia da cui è fatta l’opera d’arte. Gli
esiti sono leggermente diversi a seconda dei paesi, in generale si nota una perdita di
centralità da parte dell’Europa nella scena artistica, che adesso vede il suo baricentro
nella città di New York. In America è
Jackson Pollock
(Cody 1912-New York 1956) a
praticare una pittura definita espressionista astratta o anche
action painting
, perché
quello che viene rappresentato nei suoi quadri non è immediatamente riconducibile
a nulla di reale: Pollock dipinge infatti facendo sgocciolare (dripping) i pennelli in-
trisi di colore sulla tela stesa a terra, tela attorno a cui il pittore gira. Tra le sue opere:
Foresta incantata
(1947, Venezia, Coll. Peggy Guggenheim).
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Figura 2.55
Giuseppe Terragni, Veduta della
Casa del fascio, 1932-1936; Como.
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Figura 2.57
Kenzo Tange: (sx) Gymnasium della prefettura di Kagawa, 1964; Takamatsu - (dx) Catte-
drale Cattolica, 1965; Tokyo.
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Figura 2.56
Giovanni Muzio, Ca’ Brüta in via Mo-
scova, 1919-1923; Milano.