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CAP I TOLO 3 GENI , CROMOSOMI E GENET ICA UMANA

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ti insieme negli incroci, cioè

non

segregano in maniera indipendente, perché ciascun

cromosoma viene ereditato come un’unica entità #sica nel corso della meiosi. Geni lo-

calizzati sullo stesso cromosoma sono detti

geni associati

(o

linked

) e questo fenome-

no è detto

associazione

(o

linkage

).

I principi dell’associazione e della ricombinazione furono scoperti

in

Drosophila

Nella prima parte del ventesimo secolo $omas Hunt Morgan e i suoi collaboratori

conducevano ricerche all’Università della Columbia di New York sul moscerino

della frutta,

Drosophila melanogaster,

usato come modello per veri#care i principi

di Mendel negli animali (

Uno sguardo alla ricerca

descrive lo sviluppo e l’uso di

Drosophila

nella ricerca). Nel 1911, Morgan incrociò un moscerino omozigote con

occhi rossi e ali lunghe (fenotipi normali, detti selvatici) e genotipo

pr

1

pr

1

vg

1

vg

1

,

con uno sempre omozigote, ma con fenotipi recessivi occhi color porpora e ali

vestigiali (appena abbozzate) e genotipo

prpr vgvg,

per analizzare come segregavano

i due caratteri.

La simbologia genica rappresentata costituisce una novità per questo testo. In que-

sto sistema il simbolo (

1

) indica il gene o l’allele selvatico (

wild type

), normale. Tipica-

mente, ma non sempre, l’allele selvatico è quello più comune in una popolazione. Nel-

la maggior parte dei casi, l’allele selvatico è dominante sugli alleli mutati, ma vi sono

eccezioni a questa regola. La lettera viene scelta in base al fenotipo espresso dall’alle-

le

mutato

; per esempio,

pr

sta per occhi

porpora

(

purple

). Pertanto, indichiamo il ge-

ne come

purple

o

pr

; l’allele selvatico dominante che determina occhi rossi verrà allo-

ra indicato come,

pr

1

.

La

Figura '.)

illustra l’incrocio condotto da Morgan e il reincrocio (testcross) dei

moscerini della F

1

. Sulla base del principio mendeliano dell’assortimento indipen-

dente (vedi Sezione 2.1) si sarebbero dovute ottenere quattro diverse classi fenoti-

piche in proporzioni uguali (1 : 1 : 1 : 1) di individui ad occhi rossi e ali normali, oc-

chi rossi e ali vestigiali, occhi porpora e ali normali, occhi porpora e ali vestigiali. Ma

Morgan non ottenne questo risultato (Figura 3.2, passaggio 4); al contrario, dei 2839

moscerini nati, 1339 avevano occhi rossi e ali normali, 1195 occhi porpora e ali vesti-

giali. Questi due fenotipi sono uguali a quelli dei due organismi dell’incrocio iniziale

(i genitori della femmina F

1

doppia eterozigote usata nel testcross), per cui sono det-

ti fenotipi

parentali

. Ma Morgan ottenne come risultato del testcross anche 151 #gli

con occhi rossi e ali vestigiali e 154 con occhi porpora e ali normali (Figura 3.2, pas-

saggio 4). Poiché questi moscerini hanno fenotipi con combinazioni di caratteri di-

verse da quelle dei genitori, sono detti fenotipi

ricombinanti

. Se i due geni fossero

stati indipendenti, si sarebbe ottenuto il 25% di ciascuna delle quattro possibili clas-

si fenotipiche, cioè 50% di parentali e 50% di ricombinanti, numericamente all’incir-

ca 710 individui per ciascuna delle quattro classi.