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Disturbi dell’umore 

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getto (età, educazione, sesso, ambiente di vita), si defini-

scono degli ambiti di disturbo, classificabili come ambiti

emotivo, cognitivo, psicomotorio, somatovegetativo.

29.2.2 

Disturbo bipolare I

Il

disturbo bipolare I

, o sindrome maniaco-depressiva,

è caratterizzata dal fatto che episodi depressivi si alter-

nano ad episodi maniacali. Tra gli episodi, non è raro

che il soggetto trascorra periodi di relativo malessere

intervallati da periodi di relativo benessere. L’episodio

maniacale è definito come una condizione temporanea

caratterizzata da un tono dell’umore particolarmente

elevato.

sensazione di mancanza di energia;

perdita di autostima e presenza di senso di colpa,

inappropriato e immotivato;

diminuzione di alcune funzioni cognitive, quale la ca-

pacità di concentrarsi e di prendere decisioni;

ricorrenti pensieri di morte e ricorrente elaborazione

(e tentativo di messa in atto) di propositi suicidi.

Come detto, la diagnosi di disturbo depressivo mag-

giore richiede che si verifichino diversi episodi di dura-

ta superiore almeno a due settimane, in cui compaiono

in maniera pressoché continuativa almeno cinque dei

sintomi sopra elencati. A seconda della prevalenza dei

sintomi e in dipendenza del correlato biologico del sog-

RIQUADRO 29.1 

Depressione, un unico nome per tante patologie

Il manuale delle malattie mentali, edito dalla

American

Association of Psychiatry

e considerato la

Bibbia

della psi-

chiatria moderna, cataloga la depressione all’interno dei

disturbi dell’umore (Tabella 1) e definisce due grandi cate-

gorie: il

disturbo depressivo maggiore

e i

disturbi bipolari

.

All’interno di queste due categorie è elencata una grande

varietà di casi, ciascuno riferibile ad una

categoria

noso-

logica ben definita clinicamente. Tra i casi più comuni

citiamo:

depressione reattiva

, dovuta ad un evento scatenante

come un lutto, una separazione, un fallimento, i cui sin-

tomi però si dimostrano eccessivamente intensi e prolun-

gati rispetto alla causa scatenante;

depressione endogena

, non riconducibile ad eventi sca-

tenanti consci o semi-consci come nel caso della depres-

sione reattiva, ma a cause genetico-biologiche o inconsce

presenti nella personalità del paziente;

depressione ansiosa

, una forma di depressione in cui il

disturbo dell’umore si accompagna all’ansia;

distimia

(o

disturbo distimico

), la presenza di umore cro-

nicamente depresso per un periodo di almeno due anni.

In questo caso i sintomi depressivi, nonostante la loro

cronicità, sono meno gravi e non si perviene mai a un

episodio depressivo maggiore;

disturbo dell’adattamento con umore depresso

, conse-

guenza di uno o più fattori stressanti. Si manifesta in

genere entro tre mesi dall’inizio dell’evento con grave

disagio psicologico e compromissione sociale;

depressione mascherata

, che si manifesta principal-

mente con sintomi cognitivi, somatici o comportamen-

tali, a dispetto di quelli affettivi;

depressione secondaria

, dovuta a malattie psichiatriche,

organiche o a farmaci.

Spesso alcune malattie mostrano come primi sintomi

variazioni del tono dell’umore, fra le quali sclerosi multi-

pla, disturbi neurologici degenerativi (malattia di Alzhei-

mer e malattia di Parkinson), tumore cerebrale, malattia di

Cushing, lupus eritematoso sistemico, disturbi della tiroide

(ipotiroidismo, ipertiroidismo).

Sintomi comunemente associati con la depressione

Sintomi comunemente associati con la mania

TABELLA 1 

Sintomatologia dei disturbi dell’umore

Tristezza persistente

Insonnia (ma anche ipersonnia)

Diminuzione dell’appetito

Ritardo psicomotorio

Anedonia

Irritabilità

Apatia, mancanza di motivazioni

Sensazione di mancanza di speranza

Mancanza di autostima

Tendenze suicide

Umore persistentemente elevato o euforico

Grandiosità, inappropriata autostima

Agitazione psicomotoria

Diminuzione del sonno

Pensieri sfuggenti e distrazione

Scarso controllo o capacità di giudizio

Parlata rapida e compulsiva