

Una visione integrata dell’eziopatologia della depressione
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29.6
Una visione integrata
dell’eziopatologia della depressione
La teoria monoamminergica della depressione, sostan-
ziata dall’efficacia delle molte classi di farmaci che agi-
scono ripristinando la trasmissione noradrenergica e se-
rotoninergica, non è però in grado di fornire una visione
completa e integrata dell’eziopatologia della malattia.
Ad esempio, negli anni 1980 apparve chiaro che
l’esordio dell’efficacia degli antidepressivi è molto ritar-
dato nel tempo (Fig. 29.9). Occorre attendere almeno
4-5 settimane di trattamento prima di osservare segni
stabili di remissione clinica, mentre benefici immedia-
ti, seppur non infrequenti, portano generalmente ad
una recrudescenza della sintomatologia depressiva. A
ben rifletterci, questo esordio ‘ritardato’ dell’efficacia
degli antidepressivi non è compatibile con un puro ef-
fetto sinaptico recettoriale. In effetti, come descritto nel
Riquadro 29.3, antidepressivi vengono impiegati per
trattare una varietà di altre patologie che spaziano dal
dolore cronico ad alcune forme di disfunzione sessua-
le. In molti di questi casi l’effetto è immediato, tant’è
che il farmaco può esser assunto ‘on demand’. Dunque,
29.5
Farmaci di nuova generazione
La fluoxetina e i suoi congeneri hanno mostrato una
serie di vantaggi clinici dovuti alla loro significativa se-
lettività per il sistema di ricaptazione della serotonina,
vantaggi che si traducono anche in tollerabilità, sicurezza
e scarso impatto di effetti collaterali. Ciò non vuol dire,
tuttavia, che la fluoxetina sia il farmaco ideale. Alcuni dei
problemi visti già negli anni 1960 con gli antidepressi-
vi triciclici rimangono presenti, tra cui il fatto che una
porzione non indifferente di pazienti (circa il 30%) non
risponde alla terapia. Sono state introdotte, quindi, negli
ultimi anni, molecole diverse, che ampliano il repertorio
terapeutico a disposizione del medico per trattare ogni
particolare caso di depressione, ma, sebbene con mecca-
nismi diversi, tutti i farmaci di nuova generazione con-
tinuano a condividere il fatto che modulano la trasmis-
sione serotoninergica ed adrenergica. Così,
venlafaxina
e
duloxetina
sono inibitori duali della ricaptazione di
serotonina e adrenalina; il
nefazodone
è un antagonista
dei recettori serotoninergici 5-HT
2
; la
mirtazapina
è un
agente specifico per recettori presinaptici noradrenergici
e serotoninergici; la
reboxatina
è un inibitore selettivo
della ricaptazione della noradrenalina (Fig. 29.8).
Venlafaxina
Nefazodone
Mirtazapina
Reboxatina
Duloxetina
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FIGURA 29.8
Antidepressivi di nuova generazione con differenti meccanismi d’azione.