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Diffrazione dei raggi

X

661

Vogliamo notare, per concludere, che il termine diffrazione dei raggi

X

, per quanto

comunemente usato, non è appropriato. Si tratta piuttosto di

diffusione

; ciò che si osserva, e

che dimostra la natura ondulatoria dei raggi

X

, è l’

interferenza tra i raggi diffusi lungo date

direzioni

.

Esempio 16.15

Un fascio di raggi

X

, contenente tutte le lunghezze d’onda comprese nell’intervallo tra

0.01 nm e 1 nm, incide su un cristallo di NaCl come mostrato in figura. Per le due serie

di piani reticolari indicati calcolare in quali direzioni si formano i massimi di interfe-

renza e per quali lunghezze d’onda.

Soluzione

Essendo

a

= 0.282 nm,

d

1

=

a

/ 2 = 0.199 nm,

d

2

=

a

/ 5 = 0.126 nm. Inoltre

tg

q

1

= 1 ,

q

1

= 45° ,

a

1

= 2

q

1

= 90° , tg

q

2

= 0.5 ,

q

2

= 26.57° ,

a

2

= 2

q

2

= 53.13° .

Le lunghezze d’onda che interferiscono costruttivamente per il primo sistema di piani

reticolari si ricavano da

2

d

1

sen

q

1

= 0.282 =

m

l

in nm ;

visti i limiti su

l

m

è un numero intero compreso tra 0.282 e 28.2, quindi

0.282

l

= –––––– nm

m

= 1, 2, … 28 .

m

Per la seconda serie di piani reticolari

0.113

2

d

2

sen

q

2

= 0.113 =

m

l

in nm

l

= –––––– nm

m

= 1, 2, … , 11 .

m

a

a

2

a

1

q

2

q

1

d

2

=

a

/ 5

d

1

=

a

/ 2

Figura 16.59