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Test CISIA a.a. 2012/2013

275

www.

edises

.it

zioni che si sviluppano sulle chiglie dei natan-

ti e/o nelle acque di zavorra delle grandi navi

commerciali. Il traffico marittimo rappresenta

quindi una delle principali vie d’introduzione

delle specie alloctone in ambiente marino e

gli ambienti portuali rappresentano quindi siti

elettivi per l’insediamento di molte di queste

specie.

L’introduzione più o meno volontaria di varie

specie di molluschi e di crostacei ha modificato

la biodiversità del Mediterraneo. Il mollusco bi-

valve indo-pacifico

Scapharca inaequivalvis

ha

invaso l’Adriatico settentrionale e centrale con

un enorme numero di individui. Il suo succes-

so è dovuto anche al fatto di essere tra i pochi

molluschi a possedere emoglobina come pig-

mento respiratorio, in grado di fissare meglio

l’ossigeno rispetto all’emocianina presente in

altri molluschi; questa specie è quindi in grado

di sopportare meglio la riduzione dell’ossigeno

e di risentire in misura minore, rispetto ad al-

tre specie, della ricorrente penuria di ossigeno

che caratterizza questo bacino. Anche il mol-

lusco bivalve

Crassostrea gigas

e il crostaceo

Penaeus japonicus

, provenienti dal Giappone

e immessi nelle lagune europee, stanno inva-

dendo vaste aree marine. Il mollusco bivalve

Tapes philippinarum

, benché sia una specie

tropicale, si è adattato bene alle temperature

mediterranee e ha praticamente sostituito la

vongola autoctona

Tapes decussata

.

Il cambiamento delle comunità originarie ad

opera di specie alloctone si verifica in ma-

niera particolare nelle aree marine costiere

influenzate da scarichi termici dovuti alle

centrali termoelettriche che utilizzano l’ac-

qua marina per il raffreddamento dei circu-

iti interni. Aree limitrofe allo scarico, dove la

temperatura è superiore di qualche grado

rispetto all’acqua circostante, sono invase

da specie estranee che normalmente vivono

a latitudini più basse. Si pensa che ciò possa

essere dovuto al trasporto di larve da parte di

correnti calde. Le larve, trovatesi in condizioni

adatte per la sopravvivenza, si insediano dan-

do origine a popolazioni che possono comple-

tamente sostituirsi a quelle originariamente

presenti nell’area. Alcune di queste specie,

una volta insediate, si adattano poi gradual-

mente alle acque limitrofe più fredde, dando

origine a popolazioni in grado di competere

con le specie autoctone.

QUESITI RELATIVI AL TESTO I

66) Quale di queste affermazioni è cor-

retta?

A.

Asterina

gibbosa

ha escluso competiti-

vamente

Asterina

vega

dalle acque del

Mar Rosso

B.

Asterina

vega

ha escluso competitiva-

mente

Asterina

gibbosa

dalle acque del

Mar di Levante

C.

Asterina

vega

e

Asterina

gibbosa

sono

due specie lessepsiane

D.

Asterina

gibbosa

è una specie lessepsia-

na

E.

Asterina

vega

e

Asterina

gibbosa

sono

presenti contemporaneamente a di-

verse profondità nel Mar di Levante

67) La presenza dei Laghi Amari:

A. ha contribuito a limitare in un primo

periodo la migrazione lessepsiana a

causa della loro elevata salinità

B. favorisce la migrazione delle specie

attraverso il canale di Panama

C. contribuisce tuttora a limitare forte-

mente la migrazione attraverso il Ca-

nale di Suez a causa della loro salinità

molto elevata

D. ha contribuito a limitare in un primo

periodo la migrazione attraverso il

Canale di Panama a causa della loro

elevata salinità

E. fa sì che le specie migranti attraverso

il Canale di Suez si trovino principal-

mente sulle coste mediterranee dei

paesi medio-orientali