

Test CISIA a.a. 2012/2013
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zioni che si sviluppano sulle chiglie dei natan-
ti e/o nelle acque di zavorra delle grandi navi
commerciali. Il traffico marittimo rappresenta
quindi una delle principali vie d’introduzione
delle specie alloctone in ambiente marino e
gli ambienti portuali rappresentano quindi siti
elettivi per l’insediamento di molte di queste
specie.
L’introduzione più o meno volontaria di varie
specie di molluschi e di crostacei ha modificato
la biodiversità del Mediterraneo. Il mollusco bi-
valve indo-pacifico
Scapharca inaequivalvis
ha
invaso l’Adriatico settentrionale e centrale con
un enorme numero di individui. Il suo succes-
so è dovuto anche al fatto di essere tra i pochi
molluschi a possedere emoglobina come pig-
mento respiratorio, in grado di fissare meglio
l’ossigeno rispetto all’emocianina presente in
altri molluschi; questa specie è quindi in grado
di sopportare meglio la riduzione dell’ossigeno
e di risentire in misura minore, rispetto ad al-
tre specie, della ricorrente penuria di ossigeno
che caratterizza questo bacino. Anche il mol-
lusco bivalve
Crassostrea gigas
e il crostaceo
Penaeus japonicus
, provenienti dal Giappone
e immessi nelle lagune europee, stanno inva-
dendo vaste aree marine. Il mollusco bivalve
Tapes philippinarum
, benché sia una specie
tropicale, si è adattato bene alle temperature
mediterranee e ha praticamente sostituito la
vongola autoctona
Tapes decussata
.
Il cambiamento delle comunità originarie ad
opera di specie alloctone si verifica in ma-
niera particolare nelle aree marine costiere
influenzate da scarichi termici dovuti alle
centrali termoelettriche che utilizzano l’ac-
qua marina per il raffreddamento dei circu-
iti interni. Aree limitrofe allo scarico, dove la
temperatura è superiore di qualche grado
rispetto all’acqua circostante, sono invase
da specie estranee che normalmente vivono
a latitudini più basse. Si pensa che ciò possa
essere dovuto al trasporto di larve da parte di
correnti calde. Le larve, trovatesi in condizioni
adatte per la sopravvivenza, si insediano dan-
do origine a popolazioni che possono comple-
tamente sostituirsi a quelle originariamente
presenti nell’area. Alcune di queste specie,
una volta insediate, si adattano poi gradual-
mente alle acque limitrofe più fredde, dando
origine a popolazioni in grado di competere
con le specie autoctone.
QUESITI RELATIVI AL TESTO I
66) Quale di queste affermazioni è cor-
retta?
A.
Asterina
gibbosa
ha escluso competiti-
vamente
Asterina
vega
dalle acque del
Mar Rosso
B.
Asterina
vega
ha escluso competitiva-
mente
Asterina
gibbosa
dalle acque del
Mar di Levante
C.
Asterina
vega
e
Asterina
gibbosa
sono
due specie lessepsiane
D.
Asterina
gibbosa
è una specie lessepsia-
na
E.
Asterina
vega
e
Asterina
gibbosa
sono
presenti contemporaneamente a di-
verse profondità nel Mar di Levante
67) La presenza dei Laghi Amari:
A. ha contribuito a limitare in un primo
periodo la migrazione lessepsiana a
causa della loro elevata salinità
B. favorisce la migrazione delle specie
attraverso il canale di Panama
C. contribuisce tuttora a limitare forte-
mente la migrazione attraverso il Ca-
nale di Suez a causa della loro salinità
molto elevata
D. ha contribuito a limitare in un primo
periodo la migrazione attraverso il
Canale di Panama a causa della loro
elevata salinità
E. fa sì che le specie migranti attraverso
il Canale di Suez si trovino principal-
mente sulle coste mediterranee dei
paesi medio-orientali