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PROVE UFFICIALI

www.

edises

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legata a quattro altre molecole. I legami a idro-

geno mantengono le molecole a “distanza” le

une dalle altre e questo determina una densità

del ghiaccio inferiore del 10% rispetto all’acqua

a 4°C. La capacità del ghiaccio di galleggiare

per l’espansione dell’acqua conseguente alla

solidificazione rappresenta un importante fat-

tore per l’idoneità dell’ambiente alla vita. Se il

ghiaccio affondasse, tutti i laghi, gli stagni e an-

che gli oceani solidificherebbero per congela-

mento, rendendo impossibile la vita sulla Terra

così come è a noi nota.

Un liquido costituito da una miscela omogenea

di due o più sostanze è detto soluzione; l’agen-

te dissolvente di una soluzione è detto solven-

te, mentre la sostanza disciolta è detta soluto.

L’acqua è un solvente assai versatile, una qua-

lità che dipende dalla polarità delle sue mole-

cole. Per esempio si supponga di introdurre in

acqua un cucchiaio di cloruro di sodio (NaCl);

alla superficie di ogni granulo di sale, o cristallo,

gli ioni sodio e cloruro sono esposti alle mole-

cole del solvente. Gli ioni e le molecole d’acqua

mostrano una reciproca affinità dovuta all’at-

trazione tra cariche di segno opposto. Per ef-

fetto di ciò, le molecole di acqua vengono a cir-

condare i singoli ioni separando quelli del sodio

da quelli del cloro e schermandoli l’uno rispetto

all’altro. La sfera di molecole d’acqua che cir-

conda ogni ione in soluzione viene detta guscio

di idratazione. Per potersi sciogliere in acqua,

un composto non deve necessariamente esse-

re di tipo ionico; sono idrosolubili anche i com-

posti polari come gli zuccheri. Questi composti

si sciolgono allorché le loro molecole di acqua

circondano ogni molecola di soluto formando

legami a idrogeno. Qualsiasi sostanza dotata

di affinità con l’acqua è detta idrofila. Esistono

ovviamente anche sostanze che non presenta-

no alcuna affinità per l’acqua. In effetti sostan-

ze non ioniche e non polari sembrano provare

repulsione per le molecole d’acqua; queste so-

stanze sono dette idrofobe. Un esempio di tali

sostanze tratto dalle nostre cucine è l’olio d’oli-

va che, com’è noto, non si mescola stabilmente

con le sostanze acquose come l’aceto o il succo

di limone. Le molecole idrofobe sono impor-

tanti costituenti delle membrane cellulari.

QUESITI RELATIVI AL TESTO II

71) La capacità dell’acqua di moderare

le escursioni termiche dell’aria è dovu-

ta:

A. alla presenza di legami covalenti fra

le sue molecole

B. all’assorbimento di calore che si ac-

compagna alla formazione di legami

a idrogeno

C. alla presenza di legami a idrogeno fra

le sue molecole

D. alla liberazione di calore in seguito

alla rottura di legami a idrogeno

E. ad un suo basso calore specifico

72) I legami chimici che uniscono l’ato-

mo di ossigeno e i due atomi di idroge-

no, che costituiscono una molecola d’ac-

qua, sono definiti:

A. legami covalenti polari

B. legami ionici

C. legami a idrogeno

D. interazioni idrofobiche

E. legami covalenti doppi

73) Indicare quali delle sottoelencate

proprietà dell’acqua non deriva dalla

presenza nelle sue molecole di parziali

cariche, positive e negative.

A. Calore specifico relativamente elevato

B. Capacità di agire da solvente per mo-

lecole ioniche o polari

C. Proprietà coesive

D. Numero dei legami covalenti della

molecola

E. Espansione in seguito a congelamento

74) Le sostanze idrofobe non presenta-

no affinità con l’acqua perché:

A. sono dotate di poche cariche negative