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274

PROVE UFFICIALI

www.

edises

.it

In questa prova vengono presentati due bra-

ni, tratti da testi più ampi ai quali sono

state apportate alcune modifiche, per ren-

derli più adatti allo specifico contesto di

applicazione.

Ciascuno dei brani presentati è seguito da

cinque quesiti riguardanti il suo contenuto;

tali quesiti sono numerati progresivamente da

66 a 75. Per ogni quesito sono previste cinque

risposte differenti, contrassegnate con le lettere

A, B, C, D, E.

Per ogni quesito scegliete fra le cinque risposte

o affermazioni quella che ritenete corretta in

base soltanto a ciò che risulta esplicito o im-

plicito nel brano, cioè solo in base a quanto

si ricava dal brano e non in base a quanto

eventualmente sapete già sull’argomento.

TESTO I

INTRODUZIONE DI SPECIE ALLOCTON

IN AMBIENTE MARINO

(modificato e rielaborato da: Towsend –

Harper – Begon,

L’essenziale di ecologia

,

Zanichelli, 2001 e da: Cognetti – Sarà –

Magazzù,

Biologia marina

, Calderini, 2008)

Nella storia della vita sulla Terra molte specie

hanno allargato il loro areale, occupando nuovi

habitat, come conseguenza di colonizzazioni

casuali o di cambiamenti ambientali. Le attività

antropiche hanno tuttavia aumentato la porta-

ta di questo “rivolo” naturale trasformandolo in

una “inondazione” e alterando i pattern globali

di ricchezza di specie.

Alcune specie sono state introdotte accidental-

mente, spesso come conseguenza dei traspor-

ti umani, mentre altre sono state introdotte

intenzionalmente, ad esempio per tenere sotto

controllo organismi nocivi, per ottenere nuovi

prodotti agricoli o per offrire nuove opportu-

nità ricreative. Molti “invasori” sono entrati a

far parte delle comunità naturali senza con-

seguenze evidenti sui popolamenti autoctoni;

alcuni hanno invece contribuito all’estinzione

di specie preesistenti, alterando in maniera

significativa le comunità naturali.

In ambiente marino, l’introduzione di specie

a seguito di attività antropiche ha molteplici

cause, tra le quali: l’eliminazione di barriere

naturali con l’apertura di canali di navigazione

(per esempio Suez, Panama), il trasporto acci-

dentale sulle chiglie delle navi e/o nelle acque

di zavorra, l’importazione volontaria di specie

ittiche per l’acquacoltura, la pesca sportiva o

l’acquariologia amatoriale, l’importazione in-

volontaria di organismi in qualche modo as-

sociati alle specie citate al punto precedente

(commensali, parassiti ecc.).

L’ingresso nel Mediterraneo di specie origina-

rie del Mar Rosso attraverso il Canale di Suez

prende il nome di migrazione lessepsiana (da

Ferdinand de Lesseps, progettista del canale

stesso). La migrazione lessepsiana è stato un

fenomeno abbastanza modesto fino al 1945

per la presenza dei Laghi Amari, due laghi salati

situati lungo il Canale di Suez, che rappresen-

tavano una barriera naturale per la ipersalinità

delle loro acque. A causa dell’intensificazione

del traffico navale e dell’aumento del flusso

d’acqua, la salinità dei laghi Amari è fortemen-

te diminuita e pertanto il passaggio di specie

è aumentato. Come conseguenza le bioceno-

si presenti nel Mar di Levante (Mediterraneo

orientale) e lungo le coste dei paesi medio-

orientali hanno subito un netto cambiamento.

In alcuni casi si sono creati equilibri fra specie

autoctone (preesistenti nel Mediterraneo) e

specie alloctone lessepsiane (provenienti dal

Mar Rosso) con esigenze ecologiche simili, at-

traverso una differente localizzazione sui fon-

dali; per esempio, il crostaceo

Squilla mantis

si

è spostato in profondità ed è stato sostituito in

superficie dalla specie migrante lessepsiana

Squilla massawensis

. In altri casi l’interazione

tra le specie ha portato all’esclusione compe-

titiva della specie mediterranea da parte del

migrante lessepsiano; per esempio, la stella

marina

Asterina gibbosa

è stata sostituita da

Asterina vega

lungo le coste del Mar di Levante.

Come già detto, la colonizzazione di nuovi are-

ali da parte di specie marine alloctone è spesso

collegata al trasporto passivo nelle incrosta-