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prendimento. Nel corso del suo contributo, Cirillo richiama
alla memoria il prezioso lavoro di Mario Mencarelli che, in una
serie di saggi degli anni Settanta, soprattutto in
Potenziale educa-
tivo e creatività
(1972), “mette a segno un punto assai importante
per gli sviluppi ulteriori della pedagogia, poiché alimenta una
tematica alternativa e originale rispetto a quella del
comporta-
mentismo operante
, che in quegli stessi anni affermava la propria
supremazia”.
La propensione per la personalizzazione, anziché verso l’indivi-
dualizzazione, è fortemente sostenuta dall’autrice perché, a suo
parere, solo così si opera una “transvalutazione degli impianti
psicosoggettivi e psicogenetici di matrice sperimentale” e ci si
proietta verso “una forma ermeneutica della persona che tenta
di pensare pedagogicamente e didatticamente in termini di sen-
so attraverso percorsi didattici ed educativi che non si illudono
di costruire per intero la persona”.
Negli “scenari pedagogici” il ruolo della relazione educativa è
trasversale e ineludibile, non c’è e non può esserci educazione
senza relazione educativa. E proprio su quest’ultima si sofferma
Emiliana Mannese, focalizzandone il ruolo nella prospettiva di
“formare agli affetti”. “L’emozione e gli affetti sono determinati
dalla capacità umana di agire in uno specifico contesto. È l’in-
dividuo che nella relazione con il contesto in cui è inserito, a
seguito di una sensazione interna, elabora una risposta adattiva
che manifesta all’esterno.” A tutto questo bisogna dare una let-
tura pedagogica ed è questo il compito che l’autrice si prefigge
nella consapevolezza che “la storia della ricerca pedagogica è
densa di prospettive educative fondate sulla dimensione affetti-
va”. Sulla scorta della letteratura più accreditata Mannese elabo-
ra idee, percorsi, ipotesi di modello relazionale-educativo che
consentono di riassumere l’emotività senza farla confliggere
con la razionalità nei processi relazionali e apprenditivi.
L’importanza della autobiografia, e della formazione, per as-
sumersi l’onere di un progetto di vita, è analizzato da Elena
Prefazione