

Le relazioni empatiche nel contesto educativo e formativo
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La matrice ontologica universalizzante – come si tenterà di
tratteggiare in questo breve contributo – stenta a resistere nel
rimanere viva, ma si rinnovella trascendendo se stessa in quel-
le relazioni umane che conservano il valore assoluto dell’eti-
ca e della ricerca di senso. I paradigmi scientifico-culturali
dell’ultima fase storica giungono a una rilettura della mente
in termini dapprima computazionali e logici, poi cibernetici
e, ancora, relativi alla teoria dell’informazione come fonda-
mento delle basi della rivoluzione epistemologica, proprio
nell’ottica di una visione transdisciplinare e complementare
di studi di diversa origine teorica. Lo scenario che attualmen-
te si presenta, relativo all’antropologia pedagogica, mette in
gioco una molteplicità di prospettive che spesso disorientano
non solo i
figli
ma soprattutto i
padri
di quest’epoca.
L’ultima generazione di giovani rimanda a pensieri, ricordi
e pratiche particolarmente distanti rispetto a quelli di solo
qualche decennio fa e corrisponde al tempo di una fase sto-
rico-culturale che possiamo decisamente definire della “co-
municazione senza fili” e a forme di interazione, modi e abi-
tudini di vita completamente supportati da strumenti di alta
tecnologia che agevolmente fanno rinunciare alle relazioni
umane.
Una pubblicazione del 2010 dal titolo
Crescere senza fili. Nuovi
riti dell’interazione sociale
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presagiva ciò di cui possiamo parlare
oggi estendendone il significato, ovvero, di “relazioni senza
fili”
.
Queste rappresentano da un lato i nuovi riti dell’intera-
zione sociale, come recita il sottotitolo, e dall’altro l’ormai
pressoché improbabile consegna di testimone paidetico-edu-
cativo da una generazione all’altra. Questa nuova dimensio-
ne sociale e culturale mostra, inequivocabilmente, quanto
le recenti pratiche della comunicazione pervadano le for-
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L. Caronia, A.H. Caron,
Crescere senza fili
.
Nuovi riti dell’interazione sociale,
Raffaello
Cortina Editore, Milano 2010.