

x
Visconti muovendo dalla prospettiva pedagogica del dare sen-
so e orientamento all’esistere e al vivere. “L’educativo, solo se
concepito in tal senso, può avvalersi della sua forte potenzialità
intrinseca esprimendosi in termini di progettualità in tutte le
esperienze che si realizzano nell’uomo”. Facendo tesoro delle
grandi scuole di pensiero pedagogiche italiane e internazionali,
l’autrice ribadisce che “un progetto di vita è, dunque, un pro-
getto pedagogico che coglie nell’elaborazione e nella realizza-
zione stessa dell’esistenza tutte le sfumature del paidetico”.
Visconti affronta poi un tema sempre di grande rilevanza pe-
dagogica “L’adolescenza come fase/non fase del ciclo vitale” e
lo fa anche, in questo caso, da una prospettiva pedagogica che
richiama grandi scuole di pensiero e di tradizione. Superando
stereotipie e luoghi comuni, l’autrice pone la centralità della
pedagogia, anche di una antropologia pedagogica, fondata su
di un personalismo che richiama alla responsabilità tutti coloro
che circondano e accompagnano il mondo adolescenziale: geni-
tori, insegnanti, luoghi associativi e altro ancora. Gli adolescenti
non sono così, li vogliamo così, è questo il monito di Viscon-
ti. Per questo è necessario una pedagogia che sappia assumersi
oneri e onori senza se e senza ma. I giovani vanno guidati, han-
no bisogno di maestri.
In conclusione del volume Elena Visconti offre, infine, la testi-
monianza di una esperienza di ricerca svolta con un gruppo di
insegnanti che si articola in una riflessione sul concetto di em-
patia ed evidenzia “quanto gli insegnanti si sentano empatica-
mente coinvolti nel processo di insegnamento-apprendimento,
senza talvolta avere lo sguardo e gli strumenti che sarebbero più
efficaci per affrontare adeguatamente le condizioni di comples-
sità della scuola contemporanea”.
Riccardo Pagano
Le relazioni empatiche nel contesto educativo e formativo