

Prefazione
L’ampliarsi degli “scenari pedagogici” richiede alla pedagogia
un costante esercizio critico e interpretativo per mantenere ben
salda la barra della riflessione sulle questioni di fondo che epi-
stemologicamente interrogano l’educativo nelle sue diverse e
complesse articolazioni. Lo spazio critico e interpretativo non
si pone né prima né dopo l’articolarsi dei saperi e degli scenari
pedagogici, semmai accompagna questo processo di prolifera-
zione e lo fa delineandone i contorni, evidenziandone le forme,
ponendosi come regolatore e controllore di statuti scientifici in-
novativi e di ontologie regionali e periferiche.
Dunque, l’esercizio della razionalità critica e della dimensione
ermeneutica assume funzione regolativa e compositiva, ma non
sommativa, dei conflitti a cui l’ampliarsi degli scenari pedagogi-
ci inevitabilmente conduce. Tra paideie introvabili
1
e antinomie
della ragion pedagogica
2
, che connotano la contemporaneità, è
necessario individuare statuti, ontologie, processi dell’educativo
che non mettano da parte la centralità della persona e la sua
potenzialità educativa. C’è sempre più bisogno di trovare nel
pedagogico saldi fondamenti di
humanitas
, che sappiano fare
interrogare l’uomo su se stesso, sulle sue fragilità, le quali pos-
sono, però, diventare punti di forza, a patto che siano accompa-
gnate da una costante attenzione alla relazione educativa che
abbia nella cura e nell’empatia il suo
ubi consistam
.
Cura
ed
empatia
, non due parole magiche, ma due aspetti da
cui guardare la relazione educativa stessa affinché sia veramente
tale e non, come spesso oggi accade, un semplice andare verso
qualcosa di non ben definito e che si scambia per “competen-
1
Cfr. G. Acone,
La Paideia introvabile
, La Scuola, Brescia 2004.
2
Cfr. R. Pagano,
La filosofia dell’educazione, oggi, tra antinomie e criticità
, in M. Attinà
(a cura di),
Figure teoriche della pedagogia contemporanea
, Monduzzi, Milano 2012.
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