

Capitolo 3
La didattica della riflessione sulla lingua: fondamenti e proposte
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discorso, o categorie lessicali; gli elementi di coesione che
servono a mettere in rapporto le diverse parti della frase e del
testo (connettivi di vario tipo, pronomi, segni di interpunzio-
ne); il lessico e la sua organizzazione; le varietà dell’italiano
più diffuse»
1
(pag. 39).
Questo elenco molto concreto contiene elementi signi$cativi
che è utile sottolineare e permette anche di cogliere implica-
zioni non irrilevanti.
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In primo luogo,
ri#essione sugli usi della lingua
e
grammati-
ca
vengono nominate come due elementi distinti che non
coincidono. La
grammatica
infatti riguarda la struttura com-
plessiva della lingua, considerata a tutti i suoi livelli (fono-
logia, morfologia, sintassi, lessico) e si
deve dunque con-
siderare come un aspetto della più ampia
ri#essione sulla
lingua
, ri&essione che comprende anche altri ambiti come
per esempio le citate
varietà dell’italiano più diffuse.
>
L’elenco degli “oggetti” grammaticali non rispecchia l’or-
dine canonico con cui vengono nominati gli ambiti della
grammatica, ma mette al primo posto “le strutture sintatti-
che delle frasi semplici e complesse” (e lo stesso ordine è
confermato nella declinazione degli obiettivi di apprendi-
mento).
Si tratta certo di una sequenzialità meditata tanto più che
segna un elemento di signi$cativo cambiamento rispetto alle
Indicazioni nazionali
del 31 luglio 2007. In quel testo, a propo-
sito della ri&essione sulla lingua, si affermava:
«Essa si concreterà nella progressiva capacità di nominare e
riconoscere nei testi le diverse categorie grammaticali presen-
ti in italiano (articolo, sostantivo, aggettivo, verbo, avverbio,
1
Anche in questo capitolo si fa riferimento al testo
Annali della Pubblica Istruzione
2012
, citato nella bibliogra$a del Cap. 1.