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Capitolo 3

La didattica della riflessione sulla lingua: fondamenti e proposte

169

discorso, o categorie lessicali; gli elementi di coesione che

servono a mettere in rapporto le diverse parti della frase e del

testo (connettivi di vario tipo, pronomi, segni di interpunzio-

ne); il lessico e la sua organizzazione; le varietà dell’italiano

più diffuse»

1

(pag. 39).

Questo elenco molto concreto contiene elementi signi$cativi

che è utile sottolineare e permette anche di cogliere implica-

zioni non irrilevanti.

>

In primo luogo,

ri#essione sugli usi della lingua

e

grammati-

ca

vengono nominate come due elementi distinti che non

coincidono. La

grammatica

infatti riguarda la struttura com-

plessiva della lingua, considerata a tutti i suoi livelli (fono-

logia, morfologia, sintassi, lessico) e si

deve dunque con-

siderare come un aspetto della più ampia

ri#essione sulla

lingua

, ri&essione che comprende anche altri ambiti come

per esempio le citate

varietà dell’italiano più diffuse.

>

L’elenco degli “oggetti” grammaticali non rispecchia l’or-

dine canonico con cui vengono nominati gli ambiti della

grammatica, ma mette al primo posto “le strutture sintatti-

che delle frasi semplici e complesse” (e lo stesso ordine è

confermato nella declinazione degli obiettivi di apprendi-

mento).

Si tratta certo di una sequenzialità meditata tanto più che

segna un elemento di signi$cativo cambiamento rispetto alle

Indicazioni nazionali

del 31 luglio 2007. In quel testo, a propo-

sito della ri&essione sulla lingua, si affermava:

«Essa si concreterà nella progressiva capacità di nominare e

riconoscere nei testi le diverse categorie grammaticali presen-

ti in italiano (articolo, sostantivo, aggettivo, verbo, avverbio,

1

Anche in questo capitolo si fa riferimento al testo

Annali della Pubblica Istruzione

2012

, citato nella bibliogra$a del Cap. 1.