

Parte Seconda
Alunni con bisogni educativi speciali non derivanti da disabilità
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Non si può tacere il fatto che, se l’insegnante è, per così dire, un po’
sofferente di nervi, il problema può acquistare dimensioni molto visto-
se
con serio danno per l’alunno
.
b)
Alcune regole di conduzione dell’attività
Alcuni accorgimenti utili nella conduzione dell’attività didattica sono,
tra gli altri:
>
dare
carattere ben strutturato alle attività;
>
dichiararne i tempi di durata
di volta in volta;
>
variare le attività
;
>
definire e ricordare chiaramente le
regole di comportamento;
>
prevedere
momenti di decompressione;
>
preferire il ricorso a
schemi e mappe concettuali
e a supporti iconici;
>
porre
obiettivi comportamentali graduali
per l’alunno (ad es. atten-
zione progressivamente prolungata) nel quadro di un lavoro sulle
regole per tutta la classe;
>
favorire in tutti i modi la
buona integrazione dell’alunno
nel sistema
di relazioni della classe;
>
ecc.
7.2.3
Evitare il rinforzo negativo e realizzare quello positivo
9
Fin da età molto precoce, sia per il proprio comportamento agitato sia
per i continui richiami degli adulti (e le continue rotture anche serie
dell’equilibrio del contesto sia in famiglia che a scuola), il bambino o
ragazzo
si sperimenta come irrequieto e incontenibile
, una mina va-
gante, e questa
immagine di sé
finisce per essere abbastanza presto
l’unica
in cui si riconosce
. La manifestazione di potenza data dai suoi
comportamenti
scarica ogni volta la sua tensione
e
gli procura imme-
diato successo
e gratificazione
: l’adulto si interrompe e si esaspera
piegandosi al suo potere di condizionamento, spesso
liberandolo da
piccoli obblighi
, anche se a prezzo dei soliti rimproveri, ecc.
9
Si veda Marzocchi G. M.,
Bambini disattenti e iperattivi
, il Mulino (2003); utile an-
che, benché il tema sia più vasto, Muratori F.,
Ragazzi Violenti
, Il Mulino (2005 ).