

Parte Seconda
Alunni con bisogni educativi speciali non derivanti da disabilità
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7.1
Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività
(ADHD)
7.1.1
Le tre componenti del disturbo: deficit dell’attenzione,
iperattività, impulsività
Un disturbo che non solo comporta problemi e difficoltà rilevanti
nell’apprendimento e nella stessa scolarizzazione degli alunni che ne
sono affetti, ma condiziona in senso negativo, a volte anche pesan-
temente, la vita delle classi, è il Disturbo da Deficit dell’Attenzione
e Iperattività (ADHD, in italiano DDAI). Esso è caratterizzato da tre
elementi:
a) deficit di attenzione
;
b) iperattività
;
c) impulsività
.
a)
Il deficit dell’attenzione
Esso non riguarda solo la caduta dell’attenzione, ma un gruppo carat-
teristico di tratti. Il bambino/ragazzo:
>
non sa stare attento a lungo
;
>
si lascia distrarre
con estrema facilità e immediatezza da stimoli
esterni e interni;
>
compie errori di
distrazione
;
>
l’attenzione non è data immediatamente – ad esempio all’inizio di
una spiegazione – ma tende a
partire in ritardo
;
>
non segue le
istruzioni
;
>
non si organizza
nei compiti;
>
rifugge dall’
impegno eccessivo
(è colto dal senso indeterminato di
un peso soverchiante di fronte agli impegni scolastici);
>
perde le cose;
>
è
sbadato
(perde il materiale, ecc.).
Due osservazioni:
>
il problema di attenzione – secondo una parte degli studiosi – sa-
rebbe da imputare all’
incapacità di reggere l’attesa
, cioè al tratto di
impulsività, che è una componente dell’ADHD – tanto che, qualora
qualcosa susciti vivo interesse nel soggetto, l’attenzione non cade;