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Parte Seconda

Alunni con bisogni educativi speciali non derivanti da disabilità

230

7.1 

Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività

(ADHD)

7.1.1 

Le tre componenti del disturbo: deficit dell’attenzione,

iperattività, impulsività

Un disturbo che non solo comporta problemi e difficoltà rilevanti

nell’apprendimento e nella stessa scolarizzazione degli alunni che ne

sono affetti, ma condiziona in senso negativo, a volte anche pesan-

temente, la vita delle classi, è il Disturbo da Deficit dell’Attenzione

e Iperattività (ADHD, in italiano DDAI). Esso è caratterizzato da tre

elementi:

a) deficit di attenzione

;

b) iperattività

;

c) impulsività

.

a) 

Il deficit dell’attenzione

Esso non riguarda solo la caduta dell’attenzione, ma un gruppo carat-

teristico di tratti. Il bambino/ragazzo:

>

non sa stare attento a lungo

;

>

si lascia distrarre

con estrema facilità e immediatezza da stimoli

esterni e interni;

>

compie errori di

distrazione

;

>

l’attenzione non è data immediatamente – ad esempio all’inizio di

una spiegazione – ma tende a

partire in ritardo

;

>

non segue le

istruzioni

;

>

non si organizza

nei compiti;

>

rifugge dall’

impegno eccessivo

(è colto dal senso indeterminato di

un peso soverchiante di fronte agli impegni scolastici);

>

perde le cose;

>

è

sbadato

(perde il materiale, ecc.).

Due osservazioni:

>

il problema di attenzione – secondo una parte degli studiosi – sa-

rebbe da imputare all’

incapacità di reggere l’attesa

, cioè al tratto di

impulsività, che è una componente dell’ADHD – tanto che, qualora

qualcosa susciti vivo interesse nel soggetto, l’attenzione non cade;