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Unità 7

L'iperattività - Altri disturbi evolutivi e altre situazioni di BES

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>

il disturbo dell’attenzione si presenta anche da solo

, senza iperattivi-

tà e tratti impulsivi

2

.

b) 

L’iperattività

L’

iperattività

consiste nel fatto che il bambino/ragazzo non sta mai

fermo: prende, sbatte oggetti, si alza, si dimena sulla sedia, disturba i

compagni, rumoreggia, interviene ad alta voce interrompendo la le-

zione, ecc. Il fatto è che i dispositivi neuronali che presiedono alla

re-

golazione dell’attività motoria spontanea

operano in modo deficitario.

Non svolgono a sufficienza il loro compito, fondamentale per il nostro

funzionamento mentale e comportamentale, di

inibire l’attivazione

spontanea dell’azione

in risposta a qualunque stimolo, in modo da sal-

vaguardare la continuità dell’azione in atto.

Nell’ADHD il bambino/ragazzo è in balia di qualunque stimolo ester-

no o interno, a meno che non sia impegnato in qualcosa di assoluta-

mente avvincente. Non agisce a sufficienza in lui quella forza inibitoria

(determinata da un certo neurotrasmettitore) che

respinge ai margini

gli stimoli interni o esterni non utili

all’azione che si sta svolgendo e

che negli altri alunni sono tenuti normalmente entro una soglia otti-

male (oltre la quale sono troppo forti o troppo insistenti per non aver-

la vinta, cosa che succede spesso, come ben sanno i docenti). L’alunno

con ADHD vive come una continua erogazione di energia in tutte le

direzioni, che procede senza alcuna barriera di contenimento interno

che la trattenga, incanali, assorba.

c) 

L’impulsività

Benché non espresso nella sigla ADHD, fa parte del disturbo anche

un

tratto impulsivo

. Nelle situazioni critiche, il bambino o ragazzo, tende

2

 Va tenuta nel massimo conto una stima, riferita da Cornoldi2, per cui “circa il

5% dei maschi e l’1,25% delle femmine presenta in modo grave questi problemi”.

Lo studioso aggiunge: “Come si può vedere si tratta di una stima molto elevata

e che, tuttavia, per numerosi esperti dovrebbe essere cospicuamente aumentata.

Ovviamente, trattandosi di un problema così frequente (possiamo stimare che

in Italia ci siano più di 200.000 bambini e ragazzi che presentano il problema!),

esso può presentarsi sotto forme diverse e tuttavia con alcuni elementi comuni

che ne giustificano una considerazione unitaria”. (Cesare Cornoldi,

Le difficoltà di

apprendimento (L’apprendimento difficile)

, pag. 53. Testo reso disponibile su internet

da

aidiassociazione

).