

Unità 7
L'iperattività - Altri disturbi evolutivi e altre situazioni di BES
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7.2.2
Atteggiamenti e comportamenti del docente
a)
Empatia e buona comunicazione
Il modo di comunicare
a livello verbale e non verbale
da parte del
docente ha un valore decisivo ai fini di un’azione di miglioramento
dell’alunno con ADHD. Il tema può essere vastissimo. Si possono dare
alcune indicazioni – elementari, ma difficili da seguire – centrate sul
fatto che
l’insegnante è il regolatore del clima ambientale della classe
e, in presenza di alunno con ADHD, deve cercare di:
>
esprimere un andamento delle attività assolutamente
privo di fretta
;
>
non usare la voce in modo da sovrastare il brusio della classe
(evita-
re un
atteggiamento ansioso-preoccupato
: evitare la
voce contratta
,
concitata
, ecc.);
>
evitare indecisione e momenti di
indeterminatezza
(porre piuttosto
esplicite pause durante la lezione);
>
evitare lentezza e prolissità (data l’incapacità del ragazzo di rimane-
re in attesa);
>
la
perentorietà deve essere espressa dal modo di essere
(a partire
dalla stessa propria
postura
), che impersona la stabilità del contesto,
riducendo al minimo espressioni esplicite di volontà (che suscitano
reazioni difensive
7
);
>
evitare situazioni di
debolezza e incertezza tipici del docente cede-
vole
di fronte all’alunno
8
.
7
Quando la volontà non è esplicita, ma incorporata in regole o strutture ben ca-
librate, essa costituisce, per così dire, una forza statica, perciò presenta un minor
carattere di stimolo rispetto alla forza attiva costituita da espressioni di volontà.
8
Secondo l’antropologo Eibl-Eibesfeldt (Amore e odio, Adelphi, 1970) e altri au-
tori, se l’atteggiamento dell’autorità esprime indulgenza e debolezza, ciò vale come
stimolo vero e proprio per lo scatenarsi di quella che viene definita aggressione
esploratoria; si tratterebbe di un aspetto di uno dei cinque dispositivi motivazionali
interpersonali su base neurobiologica (SMI) propri della nostra e di altre specie:
il sistema agonistico (gli altri sistemi sono quelli di attaccamento, accudimento,
sessuale, cooperativo). Tale meccanismo – reagire alla debolezza altrui come a uno
stimolo che suscita un impulso di dominio aggressivo – potrebbe essere centrale
nel bullismo.