

Unità 7
L'iperattività - Altri disturbi evolutivi e altre situazioni di BES
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ne altrui
, cioè attiva lo schema in cui si percepisce dotato di un pote-
re di condizionamento sull’adulto, il quale, infatti, si interrompe, lo
richiama, alle volte lo supplica… Alla sua provocazione, si determina
immediatamente una situazione “stretta”, coercitiva e allora scatta re-
attivamente nell’alunno lo schema iperattivo e oppositivo: l’alunno si
difende, si afferma.
Questa situazione, quando il disturbo iperattivo ha ormai creato
si-
tuazioni a schema rigido estremamente ripetitive
, è l’unica in cui
il
soggetto si percepisce e si riconosce con immediatezza e chiarezza
,
perciò, paradossalmente, ne ha bisogno. Trovando in questo schema
una sua identità, l’alunno esce così da un senso come di inesistenza
o, propriamente, di indeterminatezza, da cui si difende: infatti,
al di
fuori dell’atto in cui sviluppa il flusso energetico dirompente proprio
dei suoi comportamenti non si sente, non si riconosce
.
In molti casi, fin dalla prima insorgenza dei comportamenti iperatti-
vi, il bambino ha innescato in famiglia reazioni di contenimento non
sufficientemente elastiche o ben regolate e dunque non capaci di as-
sorbire, almeno in parte, la tensione generata dal disturbo nel bam-
bino stesso e nell’ambiente. Simili reazioni del genitore e degli altri
adulti provocano a loro volta la reazione del bambino, che non ha la
capacità di autocontenersi, sicché si forma un
circolo vizioso
in cui
i comportamenti iperattivi e impulsivi sono sempre più immediati e
continui, assumendo il
carattere di difesa psicologica
da una costri-
zione percepita come soffocante, continua, totale. In tali condizioni il
disturbo iperattivo
trapassa in Disturbo Oppositivo Provocatorio
. Data
la
familiarità del disturbo
, il circolo vizioso è reso ancor più probabile
dal fatto che il padre dell’alunno – più raramente la madre – può pre-
sentare lo stesso disturbo, a volte solo parzialmente domato nell’età
adulta. Va precisato che, naturalmente, il
DOP può svilupparsi anche
in assenza di ADHD
.
Il 10-15% dei bambini con ADHD arriva a sviluppare il
Disturbo della
Condotta (DC)
, la cui gravità è tanto maggiore quanto più precoce ne
è l’esordio. Il DC presenta manifestazioni aggressive verso persone o
cose, crudeltà verso gli animali, danni a proprietà (distruzioni, furti,
incendi), fughe da casa, rifiuto di qualsiasi regola, totale noncuranza
dei diritti altrui. Spesso la situazione trapassa successivamente in
Di-
sturbo Antisociale
.
Va ricordato infine come numerosi studi rilevano una incidenza signi-
ficativamente maggiore di esiti di
alcolismo
e
tossicodipendenza
tra i
soggetti con ADHD.