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La prova di inglese nella scuola primaria

te), uno strumento che facilitasse il percorso di apprendimento delle lingue

straniere, in vista di una crescente mobilità internazionale (per motivi persona-

li, di lavoro, di intrattenimento, di studio), di un apprendimento in ottica eu-

ropea e rivolta a più gruppi di età ed educazione. Parlando in termini generali,

la mobilità, come in una catena composta da anelli interconnessi fra di loro,

richiede la capacità di usare la lingua per comunicare con partner stranieri in

trattative di lavoro, per lavorare in gruppi internazionali, per intrattenere rap-

porti interpersonali con persone con cui si condividono momenti di vita (vicini

di casa, studenti e colleghi di altre nazionalità). Per coltivare buoni rapporti so-

ciali in ambiti internazionali occorre acquisire coscienza della propria identità

e delle diverse culture con cui si viene in contatto. Per la reciproca conoscenza

del proprio mondo e di quello dell’altro, è d’obbligo avere accesso a informa-

zioni ed essere aperti a scambi di vedute con le persone che incontriamo. È un

mondo che si allarga sempre più, inglobando esperienze e valori culturali che

trasformano un individuo, facendolo passare da una dimensione nazionale a

una sovranazionale e ampliando i suoi orizzonti

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.

Il QCER non si ferma solo a considerare gli aspetti linguistici, ma sottolinea

l’importanza di altri linguaggi e di aspetti paralinguistici, che spesso suppli-

scono a carenze linguistiche. Al concetto di

plurilinguismo

si affianca anche il

concetto di

pluriculturalismo

. La comunicazione passa anche attraverso il lin-

guaggio dei segni, del corpo, attraverso il tono di voce, la mimica, le espres-

sioni facciali, la prossemica, ma, sfortunatamente, essi non hanno lo stesso

significato e non sono interpretati ovunque nello stesso modo. La tendenza

al contatto fisico spontaneo dei popoli mediterranei cozza con i codici di di-

stanza dei Paesi del nord. Di questo occorre tener conto: un comportamento

censurabile in una cultura è di gran lunga più rilevante di un errore di sintassi

o lessicale.

Spiegate le finalità e i principi su cui il QCER si basa, possiamo a considerare

le sue principali caratteristiche.

1.3.2

 Le caratteristiche generali del QCER

Il QCER si propone come un documento altamente

innovativo

: prima della

sua pubblicazione non era disponibile uno strumento che fosse una

piattafor-

ma comune

di riferimento riconosciuta e adottata in tutti i paesi europei, e che

stabilisse criteri esplicitati in maniera così chiara da non dare adito a interpre-

tazioni divergenti. Nel QCER la distinzione in livelli descritti in modo chiaro

e valido ovunque (meglio se accompagnati da adeguata certificazione) rende

univoca la competenza linguistico-comunicativa. La ricerca di uniformità è im-

portante per dare a tutti i cittadini europei pari opportunità.

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Nel caso specifico, rivolgendoci a educatori o aspiranti tali, non si può prescindere da un’e-

ducazione interculturale, iniziando fin dalla scuola dell’infanzia, per proseguire, in linea

con il principio di curricolo verticale, nella scuola primaria e oltre, come è previsto nelle

Indicazioni Nazionali

2012.