Previous Page  21 / 34 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 21 / 34 Next Page
Page Background

Capitolo 3

Modalità e tecniche per l’insegnamento e lo sviluppo delle abilità linguistiche

319

www.

edises

.it

cazione orale) e la

mediazione

ovvero la

traduzione

(nella comunicazione scritta).

Alle quattro abilità di ascolto, parlato, lettura e scrittura si aggiunge una quinta

abilità, l’abilità metalinguistica che si riferisce alle intuizioni che il parlante na-

tivo ha sulla propria lingua e sulla capacità di riflettere sulle sue caratteristiche

formali e d’uso. Un apprendente conoscerà la L2 quando avrà sviluppato in modo

adeguato anche questa quinta abilità.

Per sviluppare in modo corretto l’apprendimento di una lingua seconda o stra-

niera occorre conoscere alcune caratteristiche della lingua parlata e della lingua

scritta e dei processi che contraddistinguono le diverse abilità linguistiche. In

questo capitolo ci occuperemo delle quattro abilità di base e dell’abilità metalin-

guistica.

3.2

Alcune caratteristiche della comunicazione orale (ascolto e

parlato)

3.2.1

Fattori extralinguistici e contesto

Il parlato è generalmente associato a situazioni comunicative caratterizzate dal-

la compresenza degli interlocutori: si parla per lo più di situazione “faccia a

faccia”. In tali situazioni, nella determinazione del senso del discorso interven-

gono altri mezzi di comunicazione non verbali: mimica facciale, uso dello sguar-

do, gesti, posture che, realizzandosi in base a regole e convenzioni note, inter-

pretabili dall’interlocutore, sorreggono e amplificano il messaggio trasmesso dal

parlante e ne favoriscono la comprensione.

Tali mezzi possono integrare o sostituire segmenti o parti di enunciato, raccor-

dare enunciati e battute dialogiche tra loro, avere funzione di segnalare accordo,

disaccordo o stati d’animo quali lo stupore, la sorpresa, la meraviglia, la perples-

sità, l’incredulità, la stizza, l’ironia, ecc., e funzione di

feed-back

e possono colle-

gare direttamente l’enunciato con il contesto extralinguistico.

Nella comunicazione orale è inoltre possibile, da parte del parlante, fare riferi-

mento alle presupposizioni (idee, ipotesi, congetture), alle conoscenze e ai valo-

ri condivisi dall’interlocutore, a sottintesi, a elementi della situazione comunica-

tiva e lasciare quindi implicite determinate informazioni desumibili e inferibili

dal contesto della situazione complessiva che non vengono perciò enunciate. Se

io ho un dialogo, ad esempio:

– È tornato il sole!

– Era ora, non ne potevo più

le presupposizioni condivise dai due interlocutori possono essere, ad esempio:

Ha smesso di piovere

. È tornato il sole!

– Era ora, non ne potevo più

di questo mal tempo

/

di questi giorni di pioggia.

Tale componente è presente in molti atti di comunicazione, anche scritta, ma

essa ha indubbiamente, nel parlato, un peso e un’influenza maggiori, tali da de-

terminare in esso un più alto grado di implicitezza e di ellitticità rispetto allo

scritto.