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Le attività di sostegno didattico

Capitolo 11

L’autismo e disturbi dello spettro autistico

11.1

 Definizione e sintomi

Le linee guida per l’autismo emanate dalla Società Italiana di Neuropsichiatria

dell’Età Evolutiva definiscono l’autismo come «

una sindrome comportamentale

causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato, con esordio

nei primi tre anni di vita. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative

all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla

capacità di stabilire relazioni con gli altri

».

L’

ICD-10

colloca tale sindrome tra i

disturbi generalizzati dello sviluppo

. Fino

alla penultima edizione del DSM vi era una sostanziale coincidenza con l’ICD-10

nei criteri diagnostici per l’autismo, mentre con il

DMS-V

sono stati introdotti

numerosi cambiamenti, per cui i criteri diagnostici per l’autismo ora si differen-

ziano in maniera consistente tra le due classificazioni internazionali.

Fino al DSM-IV si parlava di “Disturbi Pervasivi dello Sviluppo” che si distin-

guevano in: disturbo autistico, disturbo di Asperger, disturbo disintegrativo

della fanciullezza (o disturbo di Heller), disturbo pervasivo dello sviluppo non

altrimenti specificato e sindrome di Rett. Ora con il DSM-V questi sottotipi sono

stati riuniti in un’unica categoria denominata “

Disturbi dello Spettro Autisti-

co

” (

ASD –

Autism Spectrum Disorders

), ad eccezione della sindrome di Rett

che è stata posta tra i disturbi neurologici.

Il DSM-V introduce inoltre il “disturbo della comunicazione sociale”, le cui caratteristiche

diagnostiche si sovrappongono parzialmente con i disturbi dello spettro autistico, poiché

la diagnosi di disturbo della comunicazione sociale richiede la presenza di una “menoma-

zione del linguaggio pragmatico” e di una menomazione “nell’uso sociale della comunica-

zione verbale e non verbale”; tuttavia, la presenza di interessi rigidi e ripetitivi è un criterio

di esclusione per questa diagnosi e un criterio essenziale per la diagnosi di disturbo dello

spettro autistico.

L’unificazione dei diversi disturbi pervasivi dello sviluppo in un’unica categoria

è la conseguenza di studi scientifici che hanno dimostrato come la distinzione

in sottotipi diagnostici non sia coerente nel tempo e come le differenze nelle

abilità sociali e cognitive dei sottogruppi si caratterizzino meglio in termini di

un continuum. Inoltre, è stato rilevato che la diagnosi dei differenti sottotipi di

disturbi pervasivi dello sviluppo è molto variabile tra i diversi centri diagnostici