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Capitolo 11

L’autismo e disturbi dello spettro autistico

149

www.

edises

.it

Le attività di sostegno didattico

un interesse eccessivo, come eccessivo può essere il bisogno che avvertono di

riportare immediatamente al loro ordine gli oggetti lasciati in disordine (sedie

spostate, finestre aperte, giornali etc.).

L’autismo può presentarsi in comorbilità con altre sindromi (es. la sindrome del-

l’X fragile), ma anche associato ad aspetti sorprendenti. Alcuni autistici, infatti,

possiedono un’eccezionale

memoria audio-visiva

e

capacità straordinarie

:

per esempio, nel calcolo, nella musica, nel disegno, nella pittura.

Non sono ancora note le cause del disturbo, la cui eziologia coinvolge un insie-

me di

fattori genetici, organici e biochimici

. Esistono però numerose eviden-

ze che la componente genetica eserciti un ruolo di fondamentale importanza.

Escludendo la sindrome dell’X fragile, il disturbo cromosomico più frequente-

mente riscontrato nell’autismo è la duplicazione materna di una specifica regio-

ne del

cromosoma 15

, la 15q11-q13, il cui coinvolgimento è riscontrabile anche in

altre patologie quali quelle di Angelman e Prader-Willi, accomunate da

ritardo

mentale

e

disturbi comportamentali

. Una forte evidenza per la base genetica,

peraltro, proviene dagli studi condotti sui

gemelli

: i monozigoti, i quali con-

dividono completamente il patrimonio genetico, «hanno probabilità maggiori

di essere entrambi affetti da autismo rispetto ai gemelli fraterni (dizigoti, nati

dallo stesso parto, ma che derivano dalla fecondazione di due uova da parte di

due diversi spermatozoi). Nella definizione più ampia di spettro autistico (…) vi

è una concordanza del 92% tra gemelli monozigoti e del 10% tra gemelli dizigo-

ti. Inoltre, il fratello o la sorella di una persona affetta da autismo ha un rischio

superiore di sviluppare il disturbo (circa il 7% per i maschi e l’1-2% per le fem-

mine) o di presentare forme lievi di problemi dello sviluppo che coinvolgano il

linguaggio, la socialità o altri sintomi comportamentali (circa il 4-6%)»

1

.

Criteri diagnostici del DSM-V per l’autismo

Secondo il DSM-V il Disturbo dello Spettro Autistico deve soddisfare i criteri A, B, C e D:

A. Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in diversi con-

testi, non spiegabile attraverso un ritardo generalizzato dello sviluppo e manifestato da

tutti e tre i seguenti punti:

1. Deficit nella reciprocità socio-emotiva che va da un approccio sociale anormale e un

insuccesso nella normale conversazione (botta e risposta) attraverso una ridotta condivi-

sione di interessi, emozioni, percezione mentale e reazione fino alla totale mancanza di

iniziativa nell’interazione sociale.

2. Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati per l’interazione sociale, carat-

terizzati da una scarsa integrazione della comunicazione verbale e non verbale, attraverso

anormalità nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, o deficit nella comprensione e

nell´uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale

e gestualità.

3. Deficit nella creazione e nel mantenimento di relazioni appropriate al livello di sviluppo

(non comprese quelle con i genitori e i caregiver) che vanno da difficoltà nell’adattare il

1

A

LDINA

V

ENEROSI

A.,

Autismo - Le cause

, Istituto Superiore di Sanità, Roma.