

Capitolo 11
L’autismo e disturbi dello spettro autistico
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Le attività di sostegno didattico
L’
ICD-10
inserisce l’
autismo infantile
nella categoria delle
sindromi da alterazione globale
dello sviluppo
che, oltre ai disturbi descritti dal DSM-5, comprende anche:
• l’
autismo atipico
, che si differenzia dall’autismo infantile perché, pur essendoci una
compromissione dello sviluppo, anomalie nell’interazione sociale e nella comunicazione
e stereotipie di comportamento, queste si evidenziano anche dopo i tre anni (
atipicità
nell’età di esordio
), oppure, pur evidenziandosi prima dei tre anni, non soddisfano
completamente tutti i tre gruppi di sintomi principali (
atipicità nella sintomatologia
),
analoghi a quelli indicati al punto B. dei criteri per il disturbo autistico del DSM-5;
• la
sindrome iperattiva associata a ritardo mentale e movimenti stereotipati
, che
descrive bambini con ritardo mentale grave e medio (QI inferiore a 50), gravi problemi di
iperattività, deficit attentivo e, molto spesso, comportamenti stereotipati.
Romeo Lucioni,
Comprendere l’autismo?
, Primo convegno telematico
«Psicoterapia e Psicoanalisi dell’Autismo»
L’autismo si manifesta oggi in un bambino su 150 (fino al 1980 si registravano 2
o 3 casi ogni 10 mila bambini), con un’incidenza più alta nei maschi. La diagno-
si precoce, entro i due anni di età, è il necessario presupposto di un trattamento
individualizzato che abbia di mira risultati apprezzabili.
I segnali di allarme cui prestare attenzione sono:
>
assenza di
sillabe ripetute
(es. la-la, pa-pa, ta-ta ecc.) entro il primo anno di vita
del bambino;
>
mancanza completa di
gestualità
(salutare con la manina, indicare ecc.) entro
i primi 12 mesi;
>
assenza totale di parole
entro i 16 mesi;
>
nessuna frase composta da almeno due parole
entro i primi due anni del bam-
bino.
Associata alla diagnosi di autismo è spesso riscontrabile una diagnosi di
ritar-
do mentale
. Inoltre, i soggetti autistici sono spesso
iperattivi
, hanno difficoltà
a mantenere l’attenzione, possono manifestare anomalie dell’umore o dell’affet-
tività e
incapacità di valutazione dei rischi
.
La teoria in pratica
Come riconoscere il bambino con autismo
I sintomi riferibili all’autismo cominciano a diventare evidenti, di solito nel periodo compre-
so
fra i 10 e i 20 mesi
: innanzitutto il bambino non raggiunge, o lo fa in ritardo, le normali
tappe dello sviluppo (imparare a star seduto, a camminare, a parlare); non cerca i genitori
per condividere le proprie esperienze; chiamato, non risponde; non si diverte a “mettersi
in mostra”; rifiuta di partecipare alle attività suggerite, per dedicarsi invece a quelle che
egli stesso elabora, e che risultano spesso atipiche e bizzarre. Nella grande maggioranza
dei casi, comunque, i genitori riferiscono di aver acquisito la consapevolezza del serio
problema di sviluppo del figlio solo dopo i 20 mesi, in relazione soprattutto alla mancata
acquisizione del linguaggio e alla comparsa di comportamenti di ritiro e di isolamento.