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Parte III - Simulazioni d’esame

544

Il secondo cilindro, che ha altezza 2

h

, avrà come raggio 2

r

, essendo simile al

primo. Il suo volume

V

9

è, quindi:

V

9

=

p

(2

r

)

2

2

h

= 8

p

r

2

h

= 8

V

V

9

= 8 · 200 cm

3

= 1600 cm

3

.

38)

D.

Un elemento

d

dell’insieme

D

= (

A

B

)

C deve essere sia multiplo

di 4 sia multiplo di almeno un numero tra 9 e 6, quindi in quest’ultimo caso

certamente multiplo di 3.

Si può così concludere che

d

è un multiplo di 4 · 3=12.

39)

C.

Calcoliamo esplicitamente il numero di batteri per ciascuno dei primi

giorni in maniera ricorsiva:

− = −

− − = −

n

n

n n

n

0 : 100

1: 2 100 200

2 : 2 (200 )

400 3

Imponendo che il numero di batteri al secondo giorno sia 250:

400 – 3

n

= 250,

si ottiene:

= =

n

150

3

50,

da cui, procedendo nuovamente per ricorrenza, avremo:

− =

− =

2 : 250

3 : 2 250 50 450

4 : 2 450 50 850

40)

A.

Il polinomio

x

5

–2

x

–1 si può scomporre con la regola di Ruffini come:

(

x

+1) (

x

4

x

3

+

x

2

x

–1).

Sostituendo

x

=–1 e

x

=1 nel secondo fattore, questo non si annulla, per cui le

rimanenti 4 radici, che esistono in

C

per il teorema fondamentale dell’algebra,

non sono numeri razionali.

41)

A.

Il fattore

e

x

è sempre positivo in

R

. Invece il fattore (cos

y

– 2) risul-

ta sempre negativo in

R

, in quanto il valore massimo che può assumere la

funzione coseno è 1. Quindi la derivata

y

9

(

x

) risulta sempre negativa nel suo

dominio, per cui si può concludere che l’integrale generale dell’equazione dif-

ferenziale è costituito da una famiglia di funzioni decrescenti.

42)

D.

Affinché il prodotto dei due numeri estratti sia dispari, in ciascuna

estrazione non deve uscire un numero pari. Poiché in ogni singola estrazione

la probabilità che esca un numero dispari è:

(

)

=

=

P E

n

n

4

7

dispari

dispari

totali