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Capitolo 1

Contesti e opportunità di sviluppo

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www.

edises

.it

tamentali positivi

, tenendo conto del “

fattore proiettivo

” che assumono le relazioni,

soprattutto durante l’infanzia. Si tratta di uno spazio a misura di bambino, all’in-

terno del quale gli arredi e gli oggetti siano funzionali allo sviluppo infantile e alle

forme espressive più congeniali ad esso, cioè al gioco, al movimento, alla socialità e

all’intimità.

È bene che le attività vengano svolte in un “

tempo disteso

, nel quale è possibile per il

bambino esplorare, dialogare, osservare, ascoltare, approfondire, crescere con sicurezza e nella

tranquillità

”. I percorsi educativi e di apprendimento attuati vanno documentati, al

fine di costruire “

tracce

rievocative della storia di ognuno

e di valutarne i progres-

si. Essi vanno progettati collegialmente, partendo dall’osservazione e dall’ascolto, e

tradotti in atto attraverso un “intervento indiretto e di regia”, finalizzato a favorire

la partecipazione di tutti e a potenziare lo sviluppo di “legami di co-responsabilità”.

Si ribadisce la

libertà di organizzazione della scuola

in coerenza con i limiti e le

possibilità offerti dall’Autonomia Scolastica e il bisogno di raccordi assidui con le

famiglie, con l’asilo nido e tra scuola dell’infanzia e scuola primaria.

1.2

Ulteriori spunti di riflessione sulla condizione infantile nella

vita familiare e sociale contemporanea

1.2.1

 Storicizzazione del concetto di famiglia

La “

famiglia

” è un concetto il cui significato varia a seconda del

contesto culturale

in

cui se ne parla e a seconda del

periodo storico

di riferimento. Per i biologi la famiglia

è un “gruppo biologico”, per i sociologi è “l’unità fondamentale dell’organizzazione

sociale”, per Hegel è il “regno dell’amore” contrapposto alla società che è il “regno

del diritto”. Nella società contemporanea, caratterizzata da un tasso elevato di preco-

ci separazioni, la famiglia ha smesso di esserne il nucleo fondante o, comunque, di

esserne l’elemento distintivo. All’interno della famiglia nucleare, che ha dominato la

scena sociale occidentale dagli anni ’70 agli anni ’90, il bambino è cresciuto avendo

come figure di riferimento affettivo entrambi i genitori, in alcuni casi anche i nonni,

in altri principalmente la madre. Egli ha assorbito le

dinamiche relazionali esistenti

tra i genitori

, dinamiche che hanno condizionato lo sviluppo della sua personalità. I

bambini degli anni ’70 e ’80 sono i genitori dei piccoli alunni che oggi si apprestano

a frequentare la scuola dell’infanzia e primaria, cioè sono i genitori con i quali gli

insegnanti entrano in relazione. Essi sono cresciuti in pieno clima di emancipazione

femminile e di democraticità, anche se vanno fatte due annotazioni valide per la

società italiana:

>

>

le femmine sono state educate all’insegna della ricerca dell’indipendenza e della

conquista di una propria autonomia culturale e sociale;

>

>

i maschi spesso sono stati più protetti e coccolati, mantenendo all’interno delle

mura domestiche il privilegio del sollevamento da certe piccole responsabilità.

Questi due differenti tipi di educazione hanno aperto la strada ad alcune delle

di-

screpanze

che caratterizzano

le relazioni coniugali dell’ultimo decennio

: mentre da

un lato, molti uomini hanno cercato tra le mura domestiche donne che gli dessero