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In sintesi
1.
Il bambino nella vita familiare e sociale contemporanea
In generale, l’
equilibrio emotivo del bambino
è strettamente connesso alle
dinamiche rela-
zionali tra i genitori
a cui egli assiste quotidianamente. Se la
relazione tra genitori
è
paritaria
,
cioè equilibrata e serena, il bambino cresce serenamente e impara la parità, se la
relazione tra
i genitori
è caratterizzata dall’alternanza di
comportamenti aggressivi e passivi
, il bambino
assorbe le dinamiche delle relazioni conflittuali ad essi associati. Nella società contemporanea
globalizzata si assiste: ad una
scomposizione della famiglia
dovuta alle frequenti separazioni;
alla tendenza alla
mobilità territoriale
che sradica dal territorio di nascita e riduce la possibilità
di costruire relazioni affettive e profonde; alla
riduzione della comunicazione tra generazio-
ni diverse
dovuta al fatto che le generazioni più anziane hanno smesso di essere dei punti di
riferimento per quelle più giovani, perché gli stili di vita cambiano troppo velocemente. Il
neo-
liberismo
spinto riduce ulteriormente la comunicazione tra generazioni diverse poiché offre
prodotti per fasce d’età diverse
, creando interessi differenti e separati, inoltre, alimenta l’
indi-
vidualismo
e gli
interessi particolari
. Il
bambino
in questo nuovo contesto familiare e sociale
vive un frequente
stato di fragilità emotiva
, dovuto: all’eventuale
separazione tra i genitori
;
ad un
atteggiamento troppo protettivo dei genitori
che riduce lo sviluppo della sua autono-
mia; alla
riduzione progressiva della comunicazione interna alla famiglia
causata da tempi
di lavoro prolungati e ad una televisione che, grazie ai canali tematici, separa le generazioni; alla
mancanza di spazi e tempi
dove può confrontarsi liberamente
con i coetanei
ed imparare a
cavarsela da solo.
2.
Sviluppo di una mente interculturale
Lo sviluppo di una mente interculturale va promosso nella scuola dell’infanzia all’interno dei
percorsi focalizzati sulla differenziazione tra il sé e l’altro e sulla nascita delle prime regole socia-
li, finalizzate alla costruzione di una
comunità di pari guidata dagli insegnanti
. Può succedere
che il riconoscimento dell’altro, come un proprio pari che ha esigenze da rispettare e sostenere
non avvenga con facilità, anche a causa del fatto che molti bambini, oggi, sono figli unici e sono
abituati a casa a stare al centro dell’attenzione o comunque a non dover scendere a compro-
messi con altri bambini. Il percorso educativo va proposto in forma armonica e giocosa, agendo
su più fronti: vanno attivati
percorsi di riflessione collettiva
basati
sull’
immedesimazione
e
sul potenziamento dell’empatia, percorsi che favoriscono lo sviluppo del
relativismo cognitivo
scongiurando la nascita di menti dogmatiche,
giochi di ruolo
e
giochi di scambio di ruolo
, per-
corsi ludici incentrati sulla
condivisione
e sullo
scambio di esperienze
. La presenza in sezione
ed intersezione di bambini appartenenti a culture diverse deve favorire l’attivazione di
percorsi
ludici comuni
di condivisione interculturale su:
giochi, abitudini alimentari, parole, giorni di
festa, abitudini e consuetudini
appartenenti a
diversi paesi del mondo
. L’
approccio educati-
vo
non deve essere teorico, ma
pratico
: i giochi vanno esperiti; i cibi preparati e mangiati insie-
me e di essi si possono imparare i nomi in lingua straniera; le abitudini e consuetudini possono
essere rivissute attraverso la lettura condivisa di racconti e fiabe d’oltralpe. Il confronto sereno