Previous Page  26 / 34 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 26 / 34 Next Page
Page Background

6

Parte Prima

Bambini, contesti di sviluppo e problematiche educative e didattiche

www.

edises

.it

>

>

sapersi porre

in ascolto

, cercando di interpretare gli stati d’animo dei bambini ed

eventuali situazioni di malessere;

>

>

aprirsi in un

confronto continuo con le famiglie

incentivando uno spirito di dialogo

e di collaborazione.

1.1.2

 Le famiglie

La

famiglia della contemporaneità

prende sempre di più le distanze dall’immagine

del nucleo familiare tradizionale a cui siamo affezionati. Alla solitudine, derivante

dalla parcellizzazione delle famiglie e dall’ingresso massiccio delle donne nel mondo

del lavoro, a partire dalla fine degli anni ’60, si aggiungono oggi nuove forme di soli-

tudini: le

famiglie

spesso

si separano precocemente

, ciò comporta per i bambini la

perdita di punti di riferimento saldi e presenti con costanza e l’affermazione di una

pluralità di riferimenti non chiari, a volte destabilizzanti.

Si aggiunga a ciò l’aumento progressivo di

famiglie provenienti da altri paesi

, porta-

trici di un sistema culturale e di valori tradizionale, diverso dal nostro, le quali cerca-

no a partire dalla scuola nuovi riferimenti e modi per “

rinfrancare la propria identità in

una cultura per loro nuova

”. Infine, le

famiglie dei bambini disabili

rappresentano un

interlocutore complesso, in quanto spesso sono portatrici di un bagaglio di dolore e

sofferenza e cercano nella scuola accoglienza, punti di riferimento, sollievo, sostegno

e sicurezza.

La

scuola

deve essere in grado di gestire la situazione complessa che le si presenta da-

vanti a partire dal primo incontro con le famiglie, offrendosi come un

punto di riferi-

mento saldo

e chiarendo da subito il proprio ruolo formativo volto a “

rendere forti i loro

bambini e attrezzarli per un futuro che non è facile da prevedere e decifrare (…) attraverso il rico-

noscimento sereno delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti ed inclusivi

”.

1.1.3

 La scuola

La scuola dell’infanzia e la scuola primaria possono essere definite come “

contesti di

relazione di cura

”, all’interno dei quali viene messa in atto una “

pedagogia attiva e delle

relazioni che si manifesta nella capacità di ascolto e di attenzione a ciascun bambino, nella cura

dell’ambiente, dei gesti e delle cose e nell’accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più

elaborate e consapevoli

”. La scuola ha il compito di tenere conto delle modalità d’intera-

zione con il mondo proprie di ogni bambino e di partire da esse nell’organizzazione

delle attività didattiche. In particolare, va osservata la dimensione sociale del bam-

bino e il suo legame con la cultura di appartenenza attraverso le sue relazioni con la

famiglia e con il territorio.

La “pluralità” culturale, sociale e individuale rappresenta la caratteristica pregnante

della società contemporanea, che la scuola deve essere in grado di sostenere attraver-

so l’organizzazione di un ambiente educativo e di apprendimento che accolga tutti:

il bambino con competenze forti, il bambino la cui famiglia viene da lontano, il bambino con

fragilità e difficoltà, nei momenti di attività ed in quelli di attesa, il bambino in situazione di

handicap con i suoi diritti speciali, il bambino ‘imperfetto’

”.

Si ribadisce l’importanza di creare un

ambiente caldo, accogliente, curato e “orien-

tato al gusto”

, all’interno del quale gli insegnanti si pongano come

modelli compor-