Previous Page  22 / 30 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 22 / 30 Next Page
Page Background

Nome scientifico:

Physalis Alkekengi

Famiglia:

Solanaceae

Parti utilizzate:

bacche, raccolte in agosto

ALCHECHENGI

È una pianta perenne, che ha origine in Europa e Asia, ma oggi è

diffusa in tutto il mondo e in Italia è diventata spontanea in alcune

zone. Fiorisce in estate nei vigneti; i fiori sono bianchi e hanno una

forma caratteristica a campanella. Le foglie sono tossiche a causa

dell’elevata concentrazione di solanina. I frutti sono bacche contenu-

te all’interno di un calice, che durante l’estate si gonfia come un pal-

loncino e diventa color rosso vivo, con consistenza simile alla carta.

Le bacche assomigliano alle ciliegie, maturano a settembre e sono

ricchissime di vitamina C, carotene (precursore della vitamina A),

ferro; contengono inoltre potassio, tannini, flavonoidi, niacina,

pectina e licopene e presentano tracce di alcaloidi. Dopo la rac-

colta, si fanno essiccare lentamente in forno e si conservano in vasi

ben chiusi.

••

P

ROPRIETÀ CURATIVE

Azione diuretica

In caso di edema e gotta è consigliato il consumo delle bac-

che che riducono il quantitativo di acido urico, responsabile di

questi fenomeni, permettendone l’espulsione nelle urine. Sono

inoltre indicate per la prevenzione della litiasi urinaria, cioè

la formazione dei calcoli, riuscendo in alcuni casi a dissolvere

anche quelli già esistenti. Per svolgere questa funzione si consi-

glia l’assunzione continuativa delle bacche per un periodo che

va da 1 a 6 mesi, interrompendo la cura per una settimana al

mese.

Forma d’impiego

DECOTTO, TINTURA MADRE, BACCHE FRESCHE

Sapevi che...

Il nome alchechengi deriva dall’arabo

al-kakan

, e si riferisce all’aspetto, simile alla lanterna cinese,

che assume l’involucro del frutto.

In Giappone vi sono dei festival dedicati a questi frutti, che nell’antichità venivano usati, per via

della loro forma, come contraccettivi.

34

A