Metodi e strumenti per l’insegnamento e l’apprendimento dell'italiano
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La tesi VIII, forse la più nota, fissa in positivo
i dieci princi-
pi dell’educazione linguistica democratica
, basati essenzialmente
sul riconoscimento e la valorizzazione del retroterra lingui-
stico e culturale di ognuno e sullo sviluppo della «capacità
di passaggio dalle formulazioni più accentuatamente locali,
colloquiali, immediate, informali a quelle più generalmente
usate, più meditate, riflesse e formali». Inoltre, si afferma la
necessità che la scuola sviluppi anche le capacità di ricezione
e non solo quelle di produzione, anche l’aspetto orale e non
solo quello scritto. L’educazione linguistica ha la sua bussola
«nella funzionalità comunicativa di un testo parlato o scritto
e delle sue parti a seconda degli interlocutori reali cui effetti-
vamente lo si vuole destinare».
Segue poi la IX tesi, dedicata alle competenze più ampie
e approfondite che gli insegnanti dovranno acquisire sul
linguaggio e le lingue e sui processi educativi e le tecniche
didattiche. La X tesi fa proposte su modifiche istituzionali-
organizzative, che dovrebbero migliorare la preparazione
degli insegnanti e sostenerli nelle necessarie modifiche e
innovazioni.
Anche solo questi brevi cenni consentono di comprendere
l’importanza e la portata delle
Dieci tesi
(un documento per
molti versi ancora attuale e di utile lettura per tutti gli in-
segnanti), sia in sé, sia per il gruppo che l’ha prodotto, un
“intellettuale collettivo” che ha raccolto studiosi di lingui-
stica (docenti universitari) e insegnanti di tutti gli ordini
di scuola interessati allo studio dei fenomeni linguistici e
alla ricerca e pratica educativa. Come ha opportunamente
sottolineato Adriano Colombo (2006), «le
Tesi
(come forse
qualche volta si dimentica) non si rivolgono esclusivamen-
te né principalmente agli insegnanti, non sono un testo di
‘aggiornamento’: hanno per destinatari, oltre la scuola, le
istituzioni, i decisori politici, tutta la società». Forse pro-
prio per questa loro poliedricità, le
Dieci tesi
ebbero ben