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Parte Prima
Elementi di progettazione per una lezione efficace
Se è vero che la creatività (e in particolare la classe creativa), quindi, in-
fluisce su uno sviluppo territoriale di “nuova generazione”, è altrettanto
evidente che esistono alcune tipologie professionali capaci di garantire un
maggior livello di competizione territoriale sui mercati.
A tal proposito, nel Meridione d’Italia, si evidenzia una palese predisposi-
zione del capitale umano (inteso come iscritti alle varie facoltà universita-
rie) alle materie umanistiche, naturalistiche e sociali. Di contro, si registra
una carenza degli iscritti, rispetto alla media nazionale, nelle facoltà strate-
giche alla competitività territoriale, come
Business Administration
, Informa-
tica e Ingegneria, il che rimane un punto critico nello sviluppo di nuove
professionalità all’interno del tessuto produttivo locale.
Per competere occorre, dunque, puntare sull’eccellenza quantitativa, che
deve essere integrata dall’eccellenza qualitativa, e che viene dalla valorizza-
zione di tutta la persona; oggi è sempre più necessario che la scienza dei
mezzi si accompagni alla sapienza dei fini, perché solo la consapevolezza
dei fini, dei valori e dei risultati da conseguire è in grado di guidare le no-
stre scelte.
Il merito, però, stenta a diventare una filosofia che orienti le istituzioni e le
imprese. L’Italia, e le regioni meridionali in particolare, hanno una certa
incapacità nel valorizzare il merito e nella cura e la formazione dei talenti.
Le nuove generazioni avvertono un senso di disorientamento e di precarie-
tà generato, ancor prima che dall’instabilità del lavoro e dalle inadeguatez-
ze del sistema dell’istruzione e della formazione, dalla mancanza di senso e
di una speranza su cui costruire il proprio futuro.
La scuola si trova davanti a nuove sfide per affrontare, più efficacemente
che nel passato, il problema dello sviluppo economico e civile. Prima anco-
ra che economico, tale problema è di natura socio-culturale e istituzionale.
Richiede cioè un adeguamento della cultura sociale e politica, delle capa-
cità relazionali, delle strategie e delle forme di intervento delle istituzioni.
Occorre un’analisi dei rapporti tra economia e società, con particolare at-
tenzione ai condizionamenti legati ai fattori socio-culturali e istituzionali,
per contribuire a un disegno più efficace delle politiche pubbliche, e per
fornire alle forze sociali (rappresentanze del mondo imprenditoriale, del
lavoro, della politica e dell’associazionismo sociale e culturale) elementi
utili per un miglior orientamento della loro azione a sostegno dello svi-
luppo.
Oggi le città metropolitane testimoniano bene gli aspetti contraddittori
della società, soprattutto del Mezzogiorno d’Italia.
È necessario dunque un nuovo approccio, l’attenzione deve essere rivolta
soprattutto su alcuni fattori endogeni: la centralità della persona, la sua
formazione, l’eccellenza formativa, il valore dello studio, la meritocrazia, la
valorizzazione dei talenti. Occorre sviluppare nuove
leadership
imprendito-
riali e politiche, incrementare le capacità relazionali dei soggetti individuali