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Parte Prima

 Elementi di progettazione per una lezione efficace

tenze e saperi. Le scelte che guidano gli spostamenti delle persone, l’orien-

tamento dei “talenti” sono di fatto legate ai contesti all’interno dei quali i

talenti stessi possono trovare spazio di manifestazione e di espressione.

Come sostiene da tempo anche Kenichi Ohmae, guru del

management

in-

ternazionale e partner di McKinsey, le città e le regioni metropolitane sono

l’unità naturale della vita economica e sociale e sono e saranno sempre

più il cuore della competizione globale, dell’esercizio e dell’espressione

dei talenti.

Nell’azione di formazione e di orientamento dei giovani, fin dai tempi di fre-

quenza della scuola dell’obbligo, pertanto, occorre tenere in considerazione

la complessità territoriale in cui aspetti tradizionali convivono con spinte in-

novative, affinché questa simultaneità invece di costituire un elemento ten-

dente a frenare lo sviluppo, costituisca un valore culturale aggiunto.

Molti paesi del mondo hanno adottato strategie di orientamento mirato

e valorizzazione dei talenti (molte città asiatiche stanno puntando sul ri-

entro di cervelli espatriati), attrazione di aziende tecnologiche straniere

e apertura allo sviluppo culturale e commerciale investendo molto nell’e-

ducazione tecnico-scientifica, nello sviluppo di alcune specifiche nicchie

dell’industria del software. Ciò ha sviluppato politiche di attrazione delle

aziende internazionali, richiamando in patria molti talenti emigrati. Tale

impegno corrisponde a un’immagine dinamica e moderna delle politi-

che economiche e formative.

Se vogliamo prendere spunto da quanto succede intorno a noi, dobbiamo

ricordare che queste risorse sono come creta: sta all’intelligenza e alla crea-

tività di politici, amministratori e sistema educativo, trasformare queste po-

tenzialità in qualcosa di concreto, di innovativo e meritocratico.

In particolare, va messo in evidenza il ruolo di quella che Richard Flori-

da

definisce “creatività”, ovvero “

la capacità umana di utilizzare gli strumenti

dell’innovazione e della conoscenza per alimentare la competitività”

, quantificabile

attraverso lo strumento della “classe creativa”, ovvero la popolazione occu-

pata in professioni dove maggiore è l’apporto di creatività.

Da queste considerazioni discende quella che lo stesso Florida definisce

come “

Teoria delle 3T

”, dove le tre T evidenziano i tre fattori che principal-

mente influiscono sul livello di creatività, ovvero

talento

,

tecnologia

e

tolle-

ranza

. In questo contesto di politiche per lo sviluppo, la

Creativity Group

Europe 2

ha misurato i tre fattori considerati attraverso l’elaborazione di un

insieme di quindici indicatori che consentono un quadro analitico e inter-

pretativo approfondito delle province italiane.

Per quanto riguarda il fattore sintetico del

talento

, esso è stato calcolato at-

traverso tre indicatori, ovvero:

1. classe creativa: incidenza sull’occupazione di imprenditori, dirigenti

pubblici e privati, manager, ricercatori, professionisti, professioni tecni-

che e artistiche a elevata specializzazione;