

INTRODUZIONE
Insegnare chimica è difficile per vari motivi, tra cui la complessità della materia
non è forse il più significativo. Purtroppo, si tratta di una disciplina non amata e nei
confronti della quale un misto di rispetto riverenziale e di timore creano barriere
emotive e mentali preconcette, pertanto una buona didattica della chimica deve in-
nanzitutto smontare questi pregiudizi, pervenendo a una disponibilità intellettuale
del discente. Per ottenere questo risultato, è opportuno analizzare le tre caratteri-
stiche principali di questa disciplina che, nel complesso, finiscono per distinguerla
dalle altre branche della scienza. La prima di tali caratteristiche è la flessibilità, che
ha consentito alla chimica di passare nel tempo dalla filotecnologia alla filoecologia,
dalla chimica pesante alla chimica verde, dalla progettazione e produzione di armi a
quella di miracolosi farmaci e di preziosi metodi a protezione dell’ecosistema, uomo
compreso.
La seconda caratteristica è la creatività: dagli elementi alle molecole e da queste
alle sostanze, a partire dai tasselli della tavola periodica. Si tratta, in sostanza, di
trovare le combinazioni giuste e compatibili rispetto al fine della creazione, sia esso
un farmaco, un alimento, un materiale, un cosmetico, o un optional qualunque. In-
fine, il carattere induttivo della conoscenza chimica, che pertanto non può prescin-
dere dall’esperienza diretta: da qui l’importanza del laboratorio, degli esperimen-
ti, dell’osservazione, della “serendipity”, intesa come capacità di cogliere al volo gli
stimoli che l’esperienza scientifica offre, magari al di fuori di quelli che erano in
partenza i percorsi attesi ed esplorati. In fondo, l’evoluzione chimica dell’universo
è un caso di immenso laboratorio chimico capace di trasformare materia informe
in rocce, suoli, e di produrre elementi pesanti a partire da quelli leggeri, arrivando
infine ai composti veri e propri. Proprio grazie a queste caratteristiche, l’applica-
zione della chimica alla vita di tutti i giorni ha comportato un miglioramento della
qualità della stessa, soprattutto in termini di sicurezza, grazie all’introduzione di
norme, dispositivi e nuovi materiali compatibili con l’ambiente, nel rispetto dei
principi della Chimica Verde. Partendo dalla vita reale, diventa più facile affronta-
re i concetti chiave alla base di questa disciplina, ossia quelli di: atomo, molecola,
composto, equilibrio chimico, acido, base, metallo e non metallo, ossidazione e
riduzione, idrolisi e polimerizzazione, precipitazione e dissoluzione, chelazione e
complessazione.
Un altro aspetto che un’efficace didattica della chimica non dovrebbe trascurare è
il rispetto per la storia della disciplina: le teorie, le convinzioni, le evidenze cambia-
no, ma anche quelle superate ci lasciano insegnamenti preziosi. La strumentazione
chimica ne è un fedele testimone: oggi gli strumenti tendono ad assomigliare tutti a
scatole nere inaccessibili, non consentendo in tal modo di osservare la loro struttura
o di comprendere il relativo meccanismo di funzionamento. Lo strumento obsoleto,
il modello superato, allora, acquistano nuovo prezioso valore: questo dimostra che