

www.
edises
.it
430
Parte Sesta
Elementi di psicologia dell’età evolutiva
•
fase degli pseudoconcetti
: tale fase, che procede sino all’adolescenza, porta a raggruppare gli
oggetti in base alle caratteristiche esterne;
•
fase dei concetti
: corrisponde ad una capacità di organizzazione in base all’astrazione e alla
generalizzazione.
Heinz Werner
(1890-1964) propose un concetto di sviluppo che parte da una matrice
di
ordine biologico
. Facendo un parallelismo tra sviluppo psichico e fisico, egli descris-
se lo sviluppo adottando il
principio della crescente organizzazione
: in particolare,
lo psicologo austriaco sostenne che lo sviluppo prende le mosse da un insieme indif-
ferenziato, partendo dal quale procede poi per tappe di differenziazione e organiz-
zazione gerarchica. Le acquisizioni che caratterizzano i diversi periodi di vita sono
affiancate a ciò che il bambino ha già appreso, ma ad un livello gerarchico superiore.
Anche lo sviluppo psicologico, pertanto, procede da una
comprensione globale
del dato
intrapsichico (emozioni, sensazioni) e della realtà ad una
comprensione analitica
.
Interessante è anche la teoria di
Jerome Bruner
(1915-2016), il quale ritiene che per
sviluppo si debba intendere lo
sviluppo cognitivo
. Tale sviluppo non avviene per sta-
di come nella teoria di Piaget, ma è legato alle strategie messe in atto dall’individuo
per affrontare e padroneggiare una determinata situazione di vita in un determinato
contesto. È il modo in cui le informazioni vengono elaborate che differenzia i percor-
si dello sviluppo psicologico di un individuo.
Rappresentazione esecutiva
(azione),
rappresentazione iconica
(immagine) e
rappresentazione simbolica
(linguaggio)
sono modalità di elaborazione del pensiero che non costituiscono fasi disgiunte o
stadi di sviluppo, ma possono coesistere.
L’
azione
si riferisce alla prima modalità di conoscenza, prettamente manipolativa,
corrispondente a ciò che il bambino fa esplorando intenzionalmente l’ambiente.
Tale attivazione ha come scopo proprio la conoscenza dell’ambiente e della realtà.
La
rappresentazione iconica
(fino ai 7 anni) corrisponde alle immagini mentali che il
bambino si costruisce in base all’esperienza e che costituiscono forme di riorganiz-
zazione della realtà. L’acquisizione del
linguaggio
fornisce poi al bambino uno stru-
mento di codifica e decodifica della realtà ancora più complesso. I processi mentali
hanno pertanto, per Bruner, un fondamento sociale.
L’approccio psicoanalitico
L’approccio psicoanalitico considera l’individuo come un
organismo simbolico
ca-
pace di attribuire significato a se stesso e all’ambiente circostante. Il cambiamento è
visto come l’esito di conflitti interni (es. tra amore e odio, tra serenità e ansia).
La teoria psicoanalitica di
Sigmund Freud
(1856-1939) si basa sullo sviluppo come
un
susseguirsi di fasi psicosessuali
.
Erik Erikson
(1902-1994) aggiunge alla dimensione
psicosessuale quella
sociale
, dividendo il ciclo di vita in otto età. Rispetto a Freud,
Erikson prolunga lo sviluppo nell’intero arco di vita. Entrambe le teorie e i rispettivi
autori saranno oggetto di approfondimento nei capitoli successivi.