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Parte Sesta

Elementi di psicologia dell’età evolutiva

• 

fase degli pseudoconcetti

: tale fase, che procede sino all’adolescenza, porta a raggruppare gli

oggetti in base alle caratteristiche esterne;

• 

fase dei concetti

: corrisponde ad una capacità di organizzazione in base all’astrazione e alla

generalizzazione.

Heinz Werner

(1890-1964) propose un concetto di sviluppo che parte da una matrice

di

ordine biologico

. Facendo un parallelismo tra sviluppo psichico e fisico, egli descris-

se lo sviluppo adottando il

principio della crescente organizzazione

: in particolare,

lo psicologo austriaco sostenne che lo sviluppo prende le mosse da un insieme indif-

ferenziato, partendo dal quale procede poi per tappe di differenziazione e organiz-

zazione gerarchica. Le acquisizioni che caratterizzano i diversi periodi di vita sono

affiancate a ciò che il bambino ha già appreso, ma ad un livello gerarchico superiore.

Anche lo sviluppo psicologico, pertanto, procede da una

comprensione globale

del dato

intrapsichico (emozioni, sensazioni) e della realtà ad una

comprensione analitica

.

Interessante è anche la teoria di

Jerome Bruner

(1915-2016), il quale ritiene che per

sviluppo si debba intendere lo

sviluppo cognitivo

. Tale sviluppo non avviene per sta-

di come nella teoria di Piaget, ma è legato alle strategie messe in atto dall’individuo

per affrontare e padroneggiare una determinata situazione di vita in un determinato

contesto. È il modo in cui le informazioni vengono elaborate che differenzia i percor-

si dello sviluppo psicologico di un individuo.

Rappresentazione esecutiva

(azione),

rappresentazione iconica

(immagine) e

rappresentazione simbolica

(linguaggio)

sono modalità di elaborazione del pensiero che non costituiscono fasi disgiunte o

stadi di sviluppo, ma possono coesistere.

L’

azione

si riferisce alla prima modalità di conoscenza, prettamente manipolativa,

corrispondente a ciò che il bambino fa esplorando intenzionalmente l’ambiente.

Tale attivazione ha come scopo proprio la conoscenza dell’ambiente e della realtà.

La

rappresentazione iconica

(fino ai 7 anni) corrisponde alle immagini mentali che il

bambino si costruisce in base all’esperienza e che costituiscono forme di riorganiz-

zazione della realtà. L’acquisizione del

linguaggio

fornisce poi al bambino uno stru-

mento di codifica e decodifica della realtà ancora più complesso. I processi mentali

hanno pertanto, per Bruner, un fondamento sociale.

L’approccio psicoanalitico

L’approccio psicoanalitico considera l’individuo come un

organismo simbolico

ca-

pace di attribuire significato a se stesso e all’ambiente circostante. Il cambiamento è

visto come l’esito di conflitti interni (es. tra amore e odio, tra serenità e ansia).

La teoria psicoanalitica di

Sigmund Freud

(1856-1939) si basa sullo sviluppo come

un

susseguirsi di fasi psicosessuali

.

Erik Erikson

(1902-1994) aggiunge alla dimensione

psicosessuale quella

sociale

, dividendo il ciclo di vita in otto età. Rispetto a Freud,

Erikson prolunga lo sviluppo nell’intero arco di vita. Entrambe le teorie e i rispettivi

autori saranno oggetto di approfondimento nei capitoli successivi.