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Parte Sesta
Elementi di psicologia dell’età evolutiva
La natura del cambiamento: teorie a confronto
Sviluppo
quantitativo
qualitativo
comportamentismo
teorie organismiche
il bambino è plasmato
il bambino è un attivo
dall’ambiente esterno
costruttore delle proprie
(esperienze, apprendimento)
conoscenze e competenze
2)
Quali processi causano questo cambiamento?
Su questo punto le teorie divergono tra i sostenitori delle
influenze ambientali
(
com-
portamentisti
), quelli che attribuiscono maggiore importanza ai
fattori genetici
(
teorie
innatiste
) e quelli che trovano una
via di mediazione
tra i due estremi (
teorie organi-
smiche
).
Secondo i
comportamentisti
, ad esempio, le
influenze ambientali
sono determinanti e
modellano il comportamento del bambino.
Secondo le
teorie innatiste
, invece, le ragioni dello sviluppo risiedono nella
program-
mazione genetica
, mentre le condizioni ambientali possono solo modulare, ma non
determinare, le fasi e l’intensità dello sviluppo.
Secondo le
teorie organismiche
vi è un’
interazione tra fattori ambientali e genetici
che
concorrono nel direzionare i processi di sviluppo. L’esperienza, cioè, è in grado di
stimolare particolari competenze che gli individui hanno già innate (geneticamente
programmate).
Qual è l’importanza del
patrimonio genetico
, cioè dell’ereditarietà, e quale quella
della cultura nello sviluppo di un individuo?
Gli autori favorevoli alla
visione sociale e culturale
dello sviluppo sostengono che i
fattori ereditari da soli non sarebbero sufficienti allo sviluppo dell’individuo che è
invece il frutto degli stimoli provenienti dall’esterno, dalla cultura e dai rapporti so-
ciali. La superiorità dell’influenza
ambientale
su quella
genetica
è dimostrata dagli
studi condotti su bambini cresciuti nelle foreste e ritrovati successivamente, nei quali
è stato riscontrato un quoziente intellettivo inferiore alla media e delle capacità di
apprendimento decisamente compromesse.
3)
Si tratta di un cambiamento continuo e graduale o viceversa discontinuo e improvviso?
Se consideriamo lo sviluppo come un
processo quantitativo
, il cambiamento dovrà
essere considerato graduale e continuo: l’individuo reagisce agli stimoli esterni e
all’esperienza mediante maturazione e crescita continue (
teoria comportamentista
).
Se, invece, immaginiamo lo sviluppo come un
processo qualitativo
, allora il cambia-
mento sarà caratterizzato da discontinuità: in questo caso, l’individuo passa da una