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Parte Sesta

Elementi di psicologia dell’età evolutiva

logia prendono origine proprio dalle teorie evoluzionistiche. Darwin era un convinto

assertore dell’esistenza di profonde analogie tra gli animali vertebrati e gli uomini.

Adattamento

Il concetto di adattamento è il cardine della teoria evoluzionista. Ogni manifestazione psicologica,

dalla più elementare alla più complessa, dalla percezione sensoriale sino alla conoscenza superio-

re, dall’emotività al giudizio morale, rappresenta un meccanismo di adattamento dell’individuo

all’ambiente.

(A. Quadrio, P. Catellani,

Psicologia dello sviluppo individuale e sociale,

Vita e pensiero, 1996)

Le differenze tra gli uni e gli altri erano per lui solo di natura quantitativa e non

qualitativa. In tal senso egli teorizzò e credette di dimostrare l’esistenza di una

conti-

nuità biologica tra vertebrati e uomini

e, a supporto delle sue tesi, indagò sulle com-

ponenti istintuali comuni, come l’istinto materno. Le differenze individuali, che egli

definì

mutazioni

, erano frutto di un

processo di adattamento

dell’individuo all’am-

biente: tali differenze si mantenevano nel corso delle generazioni, e dunque in linea

evolutiva, proprio per la loro utilità.

Darwin distingue due fasi: la prima è caratterizzata dallo sviluppo di una varietà

abbondante di individui; nella seconda fase, gli individui vengono selezionati con il

criterio della sopravvivenza del più adatto (cd.

selezione naturale

). La prima fase è

regolata dalla casualità, la seconda dalla necessità.

Il meccanismo della selezione naturale determina la sopravvivenza e il successo ripro-

duttivo delle varietà che posseggono i caratteri maggiormente adattativi. Questi carat-

teri sono ereditabili da una generazione all’altra. Il risultato di tale processo – detto di

specializzazione

e atto a determinare la nascita di nuove specie – è la formazione di un

gruppo di individui che, rispetto a quelli considerati all’inizio, risultano essere diversi.

A Darwin dobbiamo pertanto gran parte di ciò che poi sarà sviluppato dalla

psico-

logia comparata

e della

psicologia differenziale

, senza dimenticare il suo contributo alla

psicologia dell’età evolutiva

. Egli infatti raccolse una mole significativa di dati attraverso

l’osservazione dei propri figli e concluse teorizzando che l’

ontogenesi

contenesse in

sé la

filogenesi

e il bambino, seppur ancora immaturo e proiettato nella crescita, rap-

presenti quel momento dell’evoluzione a cavallo «…tra la fase di evoluzione dell’ani-

male più evoluto e la fase di sviluppo dell’uomo adulto»

2

.

Darwinismo e psicologia

Gli assunti di base del darwinismo, fatti propri dalla psicologia sono:

• 

il

metodo dell’osservazione

e della registrazione sistematica;

• 

l’

esistenza di variazioni

tra individui appartenenti alla stessa specie;

• 

le

analogie tra l’uomo e l’animale

;

• 

il rapporto tra

comportamento e ambiente

: dallo studio di questo aspetto nacquero:

– 

la psicologia comparata o animale: studio delle abitudini e dell’intelligenza animale;

– 

l’etologia: studio del comportamento animale nel loro habitat naturale;

– 

la psicobiologia con lo studio delle basi biologiche del comportamento e la neurofisiologia.

2

 A. Quadrio, P. Catellani,

Psicologia dello sviluppo individuale e sociale,

Vita e pensiero, 1996,

p. 29.