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Capitolo 19

Temi e prospettive della psicologia dello sviluppo

423

In aggiunta a tali considerazioni, occorre tenere presenti la

variabilità interindivi-

duale

, che è possibile riscontrare tra soggetti della stessa età, e la

variabilità intrain-

dividuale

, che riguarda invece il modo in cui ciascun soggetto vive le diverse fasi

della propria esistenza. Il concetto di

stadio

, introdotto dai modelli tradizionali che

spiegano lo sviluppo in modo sequenziale attraverso fasi obbligate, deve essere ana-

lizzato tenendo conto dell’influenza ambientale e dell’esperienza personale. All’in-

terno dello stesso stadio si può dunque osservare una grande variabilità, sia tra gli

individui, sia nello stesso individuo, rispetto a diversi aspetti del funzionamento psi-

chico. Tenendo a mente tali premesse, procediamo ad una presentazione sistematica

delle principali teorie relative ai vari ambiti dello sviluppo individuale.

19.3

 Tre domande sullo sviluppo psicologico

Il panorama delle teorie sullo sviluppo infantile è decisamente complesso e variega-

to ma, pur nella differenza degli approcci, le diverse linee di pensiero si sforzano di

rispondere a tre domande che rappresentano le questioni di fondo della psicologia

dello sviluppo

1

:

1) Qual è la natura del cambiamento che caratterizza lo sviluppo?

2) Quali processi causano questo cambiamento?

3) Si tratta di un cambiamento continuo e graduale o viceversa discontinuo e im-

provviso?

1)

Qual è la natura del cambiamento che caratterizza lo sviluppo?

Secondo alcuni teorici, il cambiamento ha natura

quantitativa

: lo sviluppo, cioè, è

considerato sotto forma di

accrescimento

, ovvero come somma e accumulazione pro-

gressiva di piccoli cambiamenti nel tempo. Secondo altri, invece, il cambiamento

avrebbe una natura prettamente

qualitativa

, sarebbe cioè una

trasformazione

conse-

guente a specifici cambiamenti evolutivi.

La tesi quantitativa è sostenuta dai

comportamentisti

, secondo cui l’individuo ac-

cumula nel tempo esperienze e apprendimenti consequenziali, che ne plasmano la

crescita e ne direzionano lo sviluppo. Tali teorie, dette anche «stimolo-risposta» (S-

R), considerano il bambino un essere infinitamente plasmabile il cui sviluppo è inte-

ramente condizionato da fattori ambientali esterni.

La tesi qualitativa, invece, è sostenuta dalle

teorie organismiche

, proposte da

Piaget

e

Vygotskij

, secondo cui l’individuo è attivo costruttore delle proprie conoscenze e

competenze e lo sviluppo appare determinato da principi intrinseci piuttosto che da

fattori ambientali esterni.

1

 L. Camaioni, P. Di Blasio,

Psicologia dello sviluppo

, Il Mulino, 2002.