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Parte Prima - L’insegnamento di Lingua e cultura latina

Pro

Contro

1. Il latino serve a imparare

l’italiano

1. Le giustificazioni a favore del latino sono prive di

evidenza empirica

2. Il latino serve a imparare le

lingue straniere

2. L’apprendimento del latino aveva un senso quando

serviva all’esercizio di alcune professioni, compresa

quella del sacerdote

3. Il latino aiuta a capire le

parole tecniche

3. Il latino è uno strumento con cui i ceti dominanti

si sono distinti da quelli inferiori

4. Il latino serve ad educare la

mente (a ragionare)

4. La continuità tra il mondo classico e il mondo

moderno è un mito privo di fondamento

5. Il latino serve a formare il

carattere

5. Il primato del latino non si concilia con una società

globalizzata e multiculturale

6. Il latino serve a formare

l’uomo

6. In una società evoluta nessuna disciplina può

pretendere il primato nella formazione dell’uomo

7. Il latino è parte insostituibile

dell’identità italiana ed

europea

7. L’apprendimento delle lingue moderne è più utile

e altrettanto formativo

8. Il latino rappresenta i valori

fondamentali dell’umanità

8. Il latino è una disciplina specialistica e come tale va

insegnata soprattutto all’università

È evidente che si tratta di riflessioni del tutto legittime con cui è necessario

– a nostro parere – che si confronti chi a vario titolo opera nel campo degli

studi classici. È stato giustamente notato, infatti, che i più acerrimi nemici del

latino e del greco sono proprio coloro che ne proclamano in maniera apodit-

tica l’eccellenza: poiché, sottraendosi al confronto nel momento stesso in cui

proiettano i classici in una dimensione di incorruttibile perfezione, si privano

proprio della possibilità di fondare in maniera più salda il presente (per co-

struire meglio il domani) attraverso l’incontro/scontro con il mondo antico.

Si tratta di una “iconizzazione” del passato che fa tutt’uno con un processo di

marginalizzazione degli studi classici: quanto più si esalta il primato del classico

senza legittimarlo, tanto più se ne accentua la marginalità. È dunque necessa-

rio tener conto delle critiche al latino presenti nel documento di TreeLLLe per

verificare sino a che punto esse siano fondate.

In effetti alcuni rilievi appaiono giustificati

3

. È difficilmente negabile, infatti,

che il latino sia stato costretto nell’ambito della scuola italiana a una “

funzione

3

 Precisiamo che abbiamo lasciato da parte l’analisi dei rilievi relativi alla

femminilizzazione

dei licei e alla loro maggiore presenza nel Sud della Penisola. Riguardo al primo aspetto,

non vediamo come tale femminilizzazione possa costituire un problema: è risaputo che in

Italia le ragazze, tanto nella scuola superiore che all’Università, hanno un percorso di studi

più brillante dei loro colleghi maschi anche se poi sul mercato del lavoro – a parità di im-

piego – il loro salario risulta inferiore. Si tratta evidentemente di un problema difficilmente

riconducibile, a nostro avviso, al fatto che le allieve si iscrivano in massa a indirizzi liceali.

Altrettanto azzardato, infine, ci appare cercare di spiegare il divario Nord-Sud del paese con