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890

Libro X

Reati contro la Pubblica Amministrazione

è il valore estetico del bene, diminuito o deturpato con effetto permanente o per un

tempo giuridicamente rilevante. La denunziata alterazione deve essere

reale

ed

effet-

tiva

, tale cioè da aver avuto un’incidenza concreta sull’equilibrio paesaggistico della

zona in relazione alla situazione preesistente.

La legge considera rilevante

qualsiasi comportamento

attraverso il quale sia realiz-

zabile la violazione del precetto penale: comportamento che può consistere sia in

un’attività positiva sia in una condotta omissiva. La norma richiama espressamente,

evidentemente a titolo esempli cativo, l’opera costruttrice o demolitrice, che indica

comunque una condotta decisamente di impatto per il territorio. Più in generale, tut-

tavia, il riferimento a

qualsiasi altro modo

legittima la considerazione per cui qualun-

que condotta può essere idonea a con gurare l’evento di distruzione o di alterazione

delle bellezze naturali.

La contravvenzione di cui all’art. 734 c.p. si con gura come un

reato di danno

, ri-

chiedendosi per la sua punibilità che si veri chi in concreto la distruzione o l’altera-

zione delle bellezze protette.

Per l’imputabilità della descritta fattispecie è necessaria e suf ciente la

volontarietà

del fatto

, indipendentemente dal dolo o dalla colpa. In pratica, il soggetto attivo

deve aver voluto compiere il fatto che ha cagionato la distruzione o l’alterazione

delle bellezze naturali del luogo, con o senza l’intenzione di produrre tale effetto.

Indispensabile per l’imputazione del reato è, in ogni caso, la

conoscenza del vincolo

o del provvedimento speciale dell’Autorità

.