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Premessa
Al “Vertice della Terra” di Rio del 1992 quasi tutti i paesi del mondo decisero di co-
mune accordo di fare del proprio meglio per realizzare lo sviluppo sostenibile anche
attraverso l’educazione, così come indicato all’articolo 36 dell’Agenda 21.
Il Summit di Johannesbug del 2002 ha ora ampliato e riconfermato questo paradigma.
L’ecosistema “uomo-terra” può essere differenziato in tre sistemi: terra, società e
persona.
Il sistema terra o geosfera consiste di sottosistemi quali la litosfera, la pedosfera, l’at-
mosfera, l’idrosfera e la biosfera. Il mondo esterno del sistema terra è il cosmo, lo
spazio. C’è uno scambio di materia ed energia tra il sole, lo spazio e la terra. La terra
offre alla società le risorse necessarie e il naturale smaltimento dei rifiuti.
Il sistema società o antroposfera consiste di sottosistemi quali gli insediamenti, l’agri-
coltura, l’industria e la circolazione. I geografi analizzano come la geosfera fornisce
alla società le risorse e lo spazio vitale e quale impatto la società ha sul sistema terra.
In questo modo i geografi costruiscono un ponte tra le scienze naturali e quelle so-
ciali ed esaminano l’intero ecosistema “uomo-terra”. La società offre all’individuo ciò
che è necessario alla sopravvivenza, come il cibo, l’acqua, un posto dove vivere, delle
infrastrutture, la sicurezza e l’educazione. In cambio l’individuo dà il suo contributo
alla società attraverso i servizi e il lavoro, ma allo stesso tempo è causa di problemi.
Lo scambio tra l’individuo e la società non comprende solo cose materiali, ma anche
conoscenze, idee, norme, valori e comportamenti.
La conseguenza di questa visione sistemica è la necessità di pensare in maniera eco-
logica o olistica, cioè considerare come la natura, la società e gli individui siano tra
loro interconnessi. Il ritmo dei consumi non dovrebbe essere più alto del ritmo di
rigenerazione. Per i paesi in via di sviluppo ciò significa un maggior consumo di risorse
naturali, per i paesi industrializzati ciò significa nuove tecnologie a basso consumo di
risorse e nuovi stili di vita. Raggiungere questi obiettivi è una delle più grandi sfide
del futuro.
Sviluppo sostenibile della società significa pari opportunità di vita per tutti. Per rag-
giungere questo obiettivo è indispensabile che le popolazioni dei paesi in via di svi-
luppo possano soddisfare i loro bisogni fondamentali e che le popolazioni dei paesi
industrializzati concordino nell’adottare severe direttive per limitare il consumo di
risorse naturali.
Strategie per implementare lo sviluppo sostenibile
Sviluppo sostenibile significa perciò la combinazione di sostenibilità ecologica, econo-
mica e sociale attraverso lo sviluppo di nuovi modelli di produzione e consumo, così
come di nuovi stili di vita, e, ultimo ma non meno importante, attraverso una nuova
etica dell’individuo promossa attraverso un’educazione permanente che includa, senza
dubbio, anche l’educazione geografica.
Competenze geografiche per lo sviluppo sostenibile
Il Documento internazionale sull’educazione geografica (1992, p. 1.9) afferma:
“Quanta più ampia sarà la conoscenza disponibile nelle mani di persone istruite ca-
paci di comprendere le informazioni, tanto maggiori saranno le possibilità di ridurre
significativamente i danni ambientali ed evitare futuri problemi. Di conseguenza, c’è
il bisogno basilare di rafforzare in tutti i paesi, soprattutto in quelli in via di sviluppo,
l’intero sistema educativo, come presupposto per l’educazione all’ambiente e allo
sviluppo.