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550

Parte Sesta

La pubblicità

2.2

 Un po’ di storia: dalle “affiche” al web

Insieme di tecniche e strumenti, la pubblicità è impiegata in diversi settori – dalla

politica all’economia, alle informazioni di pubblica utilità – e caratterizza l’universo

sociale odierno. Difficilmente potremmo immaginare un modo diverso di comunica-

re un messaggio (insieme di valori e simboli) verso un vasto pubblico con l’intento di

stimolare una reazione da parte dello stesso che sia il più possibile in linea con gli in-

tenti dell’emittente. In tal senso la pubblicità è certamente molto antica – si pensi alle

“insegne” delle attività commerciali dell’antica Roma (come

tabernae

,

thermopolium

,

ecc.) che informavano il possibile avventore invitandolo ad entrare

3

– ma è

a partire

dalle due rivoluzioni che hanno segnato la modernità

, quella francese e quella in-

dustriale, alla fine del XVIII secolo, che la pubblicità inizia a delinearsi per come è a

noi oggi nota. In sintesi, la rivoluzione industriale creò la

base materiale

verso cui si

rivolgerà la pubblicità (molti beni, spesso simili tra loro, che concorrono per trovare

spazio e gradimento presso i consumatori), mentre la rivoluzione francese favorì le

condizioni sociali

per il consumo (rompendo i rapporti socio-culturali dell’

Ancien

Régime

, si passò da un consumo nobiliare statico, basato sulla proprietà ereditata che

conferiva status sociale, a quello “borghese” fondato sull’acquisizione e l’utilizzo).

In particolare, nota Saffirio: “[…] già nel 1840 la pubblicità aveva organizzato i suoi

spazi […] Esploderà [nella] magnificenza della Belle Époque e del suo stile Liberty

[e] documenterà quel periodo […] attraverso il lavoro dei moltissimi artisti che si

dedicarono a essa. La pubblicità nacque artistica […] e nel corso della sua storia il

debito con l’arte si rinnoverà più volte […]. Fiorivano i nuovi consumi: aperitivi, li-

quori, champagne ma anche terme, hotel, nuove località turistiche, linee marittime

e ferroviarie; e anche per questi nuovi protagonisti della vita sociale non mancarono

certo i manifesti […] ‘quasi politici’ delle aspirazioni crescenti verso il tenore di vita

borghese firmati Jules Chéret, Leonetto Cappiello, Henri de Toulouse-Lautrec, Al-

fons Mucha, Leopoldo Metlicovitz […]”

4

.

Storicamente è evidente come la pubblicità sia cambiata in base alla natura del

mezzo di comunicazione che prevalentemente caratterizzò un contesto sociale. Ini-

zialmente si affermò infatti in Europa come

réclame

, attraverso raffinate

affiche

(o

cartellonistica

e

inserzioni

sulla stampa) con il contributo di importanti artisti, ma

è in America che la moderna pubblicità prese forma. Negli Stati Uniti, prima che

altrove, nuovi mezzi di comunicazione di massa acquisirono una grande importan-

za. La

radio

dagli anni Trenta e la

televisione

dagli anni Cinquanta del Novecento

cambiarono le regole del gioco, sia per la possibilità di utilizzare immagini e suoni,

sia per la necessità di contenere i tempi di un messaggio pubblicitario. Questi aspetti

3

 A tal proposito nota è l’epigrafe dell’ostessa Edoné di Pompei che così si reclamizzava: “Invitto sol-

dato, abbi tu propizi i tuoi tre dei; ugualmente chi leggerà. Edoné ti augura felicità. Saluti a chi avrà

letto. Ad assi uno, qui si beve, se ne darai due, berrai meglio, se ne darai quattro, berrai vini schietti

di Falerno!”. Per chi fosse interessato a questi aspetti della vita quotidiana del periodo dell’Antica

Roma, con focus su Pompei, gradevole e interessante lettura è M. Beard,

Prima del fuoco: Pompei, sto-

rie di ogni giorno

, Laterza, Roma-Bari, 2011.

4

 S. Saffirio,

Indizi per una storia della pubblicità

, in C. Casalegno (a cura di),

Pubblicità: istruzioni

per l’uso. Strategie, strumenti e tecniche in tempi di cambiamento

, Franco Angeli, Milano, 2012, pp. 23-24.