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Parte Quarta
Il cinema
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Campo lungo
(C.L.): inquadratura in cui l’ambiente è ancora dominante ma le
figure umane o gli oggetti, pur trovandosi a una notevole distanza, sono chiara-
mente riconoscibili (si tratta di un tipo di ripresa utilizzata di frequente nel cinema
western per rappresentare una realtà in cui l’uomo è parte integrante della natura).
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Campo medio
(C.M.): ripresa in cui l’azione è posta al centro dell’attenzione, men-
tre l’ambiente è relegato al ruolo di sfondo (è un tipo di inquadratura che ripropo-
ne un punto di vista piuttosto simile a quello dello spettatore teatrale, dominante
nel cinema delle origini).
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Totale
(TOT.): inquadratura che rappresenta per intero un ambiente – spazi chiusi
o aperti circoscritti – e al contempo mette in campo tutte le figure che prendono
parte alla sequenza rappresentata.
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Figura intera
(F.I.): inquadratura in cui il personaggio è ripreso dai piedi alla testa.
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Piano americano
(P.A.): il personaggio è ripreso dalle ginocchia in su.
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Mezza figura
(M.F.): il personaggio è ripreso dalla cintola in su.
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Primo piano
(P.P.): inquadratura ravvicinata del personaggio, concentrata sul volto,
ma nella quale sono visibili anche il collo e le spalle (nei primi anni del cinema
questa soluzione non veniva utilizzata essendo lo spettatore abituato a una visione
di tipo teatrale).
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Primissimo piano
(P.P.P.): rispetto al primo piano viene ripreso solo il viso e l’in-
quadratura è in particolare concentrata sulla bocca e sugli occhi (insieme al primo
piano è un tipo di ripresa che si utilizza quando si vogliono in qualche modo esplo-
rare le emozioni e i sentimenti del personaggio).
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Dettaglio
(Dett.): ripresa molto ravvicinata di un oggetto o di un corpo (di solito
quando si tratta di un soggetto umano è definita “particolare”).
Si parla di
fuori-campo
(
spazio off
) in riferimento allo spazio che si trova al di là dei
bordi dell’immagine ripresa. Esso può essere:
non percepito
, e quindi mai evocato,
immaginabile
(ad esempio un primo piano presuppone la presenza del resto del
corpo) e
definito
, ossia quello spazio che invisibile al momento è stato già mostrato
prima (ad esempio quando un personaggio esce da una stanza) o sta per essere mo-
strato (ad esempio quando un personaggio sta per entrare in una stanza). Va da sé
quindi che un movimento di macchina o un effetto di montaggio possano esplicitare
il fuori campo.
Per quanto riguarda la posizione della macchina da presa, due variabili, l’angolazio-
ne e l’inclinazione, determinano vari tipi di inquadratura. In base ai
gradi di ango-
lazione
l’inquadratura può essere:
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frontale
, si ottiene mettendo la macchina da presa alla stessa altezza dell’oggetto
da riprendere;
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dall’alto o
plongée
, si ottiene mettendo la macchina da presa al di sopra dell’oggetto
da filmare. È un tipo di inquadratura che si usa quando si vuole mettere in rilievo
la debolezza di un personaggio “schiacciandolo”, di solito viene impiegata nel caso
in cui si debbano riprendere dei bambini restituendo il modo di guardare degli
adulti;
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dal basso o
contre-plongée
, si ottiene mettendo la macchina da presa al di sotto
dell’oggetto da filmare. Questo tipo di inquadratura si usa quando si vuole eviden-
ziare la potenza del personaggio, che inquadrato dal basso appare più grande.