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Parte Prima
Fondamenti epistemologici e metodologici
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(teoria) della verità. E tuttavia il suo compito non si arresta qui: l’uomo fa filo-
sofia, ricerca, cioè, la verità, per trarre da essa un orientamento per la propria
esistenza; dal concetto della vita non possiamo non trarre infatti anche una
norma per la vita. Di conseguenza la filosofia ha anche un aspetto pratico, ossia
relativo all’azione, alla condotta. La filosofia aspira anche a stabilire i principi
cui debbono ubbidire le nostre azioni, ossia le norme che debbono dirigere la
nostra volontà, affinché si determini come volontà del bene. Considerata sotto
questo aspetto, la filosofia si attua come etica (da
ethos
= costume) o filosofia
morale. Essa aspira con ciò a decretare che cosa sia degno di essere voluto,
ossia che cosa dobbiamo fare e, meglio ancora, che cosa dobbiamo essere. Da
scienza dell’essere si risolve quindi in scienza del dover essere, ossia, come più
propriamente si dice, in dottrina deontologica.
La filosofia si articola in tanti problemi, che sono appunto i “
problemi della
loso a
”. Ciascuno di esssi non ha oggetto particolare, perché l’oggetto della
filosofia è sempre universale, ma un contenuto specifico, nel senso che si tratta
sempre dell’unico oggetto della filosofia considerato da uno specifico angolo
visuale, ossia dal punto di vista di un aspetto determinato della realtà, da quello
di una specifica attività della nostra vita. L’
etica
, di cui abbiamo parlato, rappre-
senta uno dei problemi della filosofia, il problema morale appunto.
Di qualunque aspetto della realtà e della vita si possono ricercare i primi princi-
pi e le motivazioni assolute; da ciò derivano le diverse specificazioni della filoso-
fia. All’indagine filosofica non si sottrae nemmeno la stessa attività del pensiero
che indaga: la filosofia aspira a dare una giustificazione anche dei procedi-
menti del pensiero, mettendo in questione e ricercando i principi in virtù dei
quali pensiamo e ragioniamo. Di qui la
logica
(da
logos
= discorso, pensiero),
la quale studia i procedimenti del pensiero e le forme del ragionamento. Ma il
pensiero è sempre pensiero di qualche cosa, ossia è conoscenza. Questa, a sua
volta, presuppone un conoscente e un conosciuto, un soggetto e un oggetto.
In che rapporto stanno l’uno con l’altro? Come avviene che qualche cosa sia
conosciuta? Che cosa ci consente di affermare come vero ciò che è conosciuto?
Su che si fonda la verità delle nostre conoscenze? Ponendosi queste domande,
la filosofia fa oggetto della propria considerazione, nella richiesta di addivenire
ad una spiegazione assoluta, quell’attività che è la nostra conoscenza: è questo
uno dei fondamentali problemi della filosofia, quello del
conoscere
(o
proble-
ma gnoseologico
).
Ma di ogni attività la filosofia domanda una spiegazione radicale: di qui altre
specificazioni. Qualora essa faccia oggetto della propria considerazione l’attivi-
tà umana, mediante la quale riconosciamo o produciamo la “bellezza”, si ha la
filosofia del bello, dell’arte, ossia l’
estetica
. Il problema estetico tratta insieme
del bello e dell’arte: donde nasce l’idea del bello? In virtù di che cosa ci pro-
nunciamo sulla bellezza di un oggetto naturale o artistico, ossia formuliamo dei
giudizi estetici? A queste domande risponde appunto l’estetica.
La filosofia fa anche oggetto della sua considerazione l’attività onde l’uomo
fa le leggi e si domanda donde nasce e su che cosa si fonda l’idea della giusti-
zia. È un’idea originaria, insita nella natura umana, o è un’idea che si va for-