

Capitolo 1
La filosofia in rapporto alle altre forme del sapere
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le greche
metà
(dopo) e
phyusis
(natura) e fu adoperato da uno studioso del I
secolo a.C., Andronico di Rodi, il quale, ordinando le opere del grande filosofo
greco Aristotele, pose i libri che riguardavano lo studio dell’essere in generale
dopo quelli che riguardavano lo studio degli esseri particolari, chiamandoli
tà
metà tà fiusicà
.
Come ricerca del principio della realtà e del senso della vita la filosofia rispon-
de ad esigenze alle quali ha risposto e risponde ancora la religione. Infatti Cice-
rone la chiamò oltre che
ars vitae
, anche
scientia humanarum et divinarum rerum
,
intendendo, appunto, che nella ricerca filosofica sono implicati gli stessi princi-
pi su cui si fonda la religione. Anche la religione offre, infatti, una concezione
della realtà, una spiegazione della vita e un insieme di norme per la condotta
umana. E tuttavia la religione non è la filosofia: quale differenza c’è dunque
tra l’una e l’altra?
La religione, come la filosofia, è affermazione di principi primi, considerazio-
ne di verità assolute. Ma quei principi e queste verità sono fondati sull’attività
fantastica dell’uomo, come nelle religioni mitologiche, o sulla fede in una rive-
lazione della verità da parte di Dio, come nella nostra religione cristiana. La fi-
losofia invece non ricorre né alla fantasia né alla fede, ma si avvale unicamente
dell’attività razionale, del pensiero logico. Quei principi la filosofia vuole giu-
stificare e dimostrare, affermarli, cioè, ricorrendo a prove razionali: la filosofia,
dunque, aspira a dimostrare la verità, ossia a giustificarla razionalmente. Le
scienze, come abbiamo detto, dimostrano, ricorrendo all’esperimento, perché
il loro oggetto è particolare; ma l’oggetto della filosofia, per la sua universali-
tà, non è suscettibile di sperimentazione. Eppure la filosofia, non meno delle
scienze, vuole provare e dimostrare. Come dimostra e prova?
Le dimostrazioni della filosofia sono
puramente razionali
, ossia fondate sull’atti-
vità pura della ragione, prescindendo dal ricorso a qualsiasi sperimentazione.
La verifica, la prova, si effettua all’interno della stessa razionalità, mediante un
controllo applicato alla coerenza logica delle proposizioni di cui si struttura il
discorso filosofico. Questo controllo avviene dunque all’interno del pensiero,
senza ricorrere a procedimenti che stiano al di là del pensiero stesso. Lo stru-
mento di verifica delle affermazioni filosofiche è perciò il
ragionamento
, ossia
il confronto dei concetti, la verifica, in altri termini, dei concetti mediante i
concetti.
1.3
I problemi della filosofia
Qual è il fine della filosofia? Perché l’uomo fa filosofia? Da quel che abbiamo
detto appare evidente che lo scopo della filosofia è la
conoscenza delle verità
ultime
, definitive, esaustive, la ricerca di una risposta, che non ammette altre
domande, il rinvenimento di un perché della realtà, che chiuda la serie dei
perché con cui rispondiamo alle domande che ci poniamo intorno alla realtà
e alla vita. Come scienza il cui fine essenziale è la conoscenza, la filosofia è
una scienza speculativa o teoretica: essa domanda in primo luogo una visione