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Insegnanti, salute negata e verità nascoste

1.1

 I segni e le manifestazioni del disagio mentale

professionale attraverso le testimonianze

degli insegnanti

 Scrive la maestra Roberta:

Carissimo dottore,

sono una docente elementare entrata in ruolo nel 1992 e con 6 anni alle

spalle di precariato. Attualmente sono distaccata in segreteria dal 2006,

poiché dopo la nascita del mio primo figlio, avvenuta nel 2002, ho conti-

nuato ad insegnare, portando a termine il ciclo. L’anno dopo ho ottenuto il

trasferimento nella scuola elementare vicino casa mia e mi è stata assegnata

una classe prima con 15 alunni, 3 dei quali con problemi. Non so ancora

cosa abbia influito ma ho passato un periodo in cui non stavo bene, né a

casa, né a scuola. La mattina mi alzavo presto, avevo dei momenti in cui

non vedevo l’ora di essere a scuola. Infatti arrivavo quasi sempre prima del

mio orario e nei momenti in cui non ero con i bambini mi sentivo serena,

mentre quando entravo in classe cominciavo ad accusare sintomi strani:

vertigini, nausea, irritabilità, mi sentivo stressata e questo mio stato si

riversava anche in famiglia. Così un giorno, dopo un colloquio con il mio

dirigente, ho saputo che, se lo avessi voluto, avrei potuto chiedere il distacco

temporaneo. Non confidandomi con nessuno, ho preso questa sofferta de-

cisione: lo dovevo fare per me e per la mia famiglia, per essere una buona

madre con i miei figli (già ora di figli ne ho due) e con i bambini “degli

altri”. Dovevo trovare una soluzione: quella di allontanarmi per un po’

dalla responsabilità della classe. Al momento stavo male e non pensavo alle

conseguenze. Mio marito, l’unico che mi ha supportata in questa scelta mi

diceva: “Ma sei matta? Hai insegnato da anni, cosa ti succede?”. Ora che

mi sono ripresa, mi sono resa conto del coraggio che ho avuto ad affrontare

tutto da sola. Sono sempre più convinta, come sostiene Lei, che la professio-

ne docente sia una helping profession e che bisognerebbe riconoscere i propri

limiti, soprattutto se si hanno momenti di demotivazione nella propria vita

e di particolare stress come li ho avuti io. Durante questo distacco mi sono

curata e sostengo, come Lei, che nella scuola sono tanti i docenti che magari

manifestano sintomi come i miei o ancor più gravi e, poiché non li rico-

noscono, continuano ad insegnare, pensando che i problemi si risolvano

da soli, magari soltanto grazie all’ottenimento di un semplice certificato

medico. Ho pertanto lavorato su me stessa ed ora credo fermamente di essere

pronta per rientrare in classe, ma non come prima, piuttosto come una

“persona nuova”. Vorrei sapere la Sua opinione in merito.