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Capitolo 1

Storie di insegnanti e malattie professionali

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ginato di fare l’insegnante. Ho viaggiato e insegnato per anni (con le figlie

piccolissime) per tutte le scuole della provincia. Sono stati anni di sacrifici e

ora provo il dolore di non poter stare più in classe per un forte malessere. Que-

sto malessere è presente da anni, ma solo ora ne ho preso coscienza. Ho sempre

trascurato, sottovalutato l’ansia che mi prendeva quando entravo in classe,

nei consigli, nelle riunioni scolastiche. Prima riuscivo, bene o male, a gestire

la situazione, oggi cerco ugualmente di farlo (nascondendo il mio malessere a

tutti) ma dentro sto morendo lentamente.

Prima di andare al lavoro sento una grande tristezza, prima di entrare in

classe provo ansia e durante la lezione mi è capitato più di una volta di avere

un attacco di panico (sudavo freddo).

Sono da tre anni in questa scuola; il primo anno avevo una classe prima che

ho portato fino alla fine dell’anno. Ero esausta, stavo male e così decisi (il

secondo anno) di lasciare ed andare in assegnazione sul Sostegno. Questo ha

suscitato uno “scandalo” a scuola, fra i colleghi (io di lettere che andavo via,

gettando la spugna).

La classe mi ha cercata, i ragazzi volevano che io tornassi, non capivano cosa

avessi e così sono tornata (questo anno scolastico) e li porterò agli esami di ter-

za media. Devo farlo, loro contano su di me, ma io, dottore, sto male: mi viene

spesso da piangere, mi sento soffocare al pensiero di dover continuare così

anche in futuro. Mi manca l’aria, non tollero più la campanella a scuola (il

suo rumore mi scuote), mi irrigidisco quando gli alunni si avvicinano a me

(ma non sono loro, non hanno colpa), sento la confusione, le voci, le grida e

tutto mi rimbomba in testa. Mi viene solo da piangere e le mie figlie se ne sono

accorte, ma io fingo e chiudo tutto dentro di me come ho sempre fatto. Vorrei

fuggire ma non posso, però devo fare qualcosa altrimenti è la fine per me.

Per anni mi sono sentita una visionaria, ora il dolore è forte. Ho pensato di

fare domanda per essere impiegata in altri compiti, ma ho tanta confusione in

testa e ho timore, mi sento sola, disperata. Spero dottore che Lei possa darmi

un consiglio e sostenermi in questo passo così difficile.

Grazie per avermi ascoltato.

Riflessioni

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>

Il primo dato in nostro possesso è l’età di Anna: 49 anni compiuti.

Un’età decisamente delicata per la donna, che si trova nel perio-

do perimenopausale. In questa fase, infatti, il rischio di cadere in

depressione si quintuplica rispetto alla fase fertile. Tale rischio ri-

entrerà solo al termine della menopausa. Questo fattore è partico-

larmente significativo, poiché si aggiunge all’alta usura psicofisica

tipica dell’insegnamento;