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ne consegue una minore capacità di scambio con l’esterno per unità di

volume. È proprio per tale ragione che le cellule metabolicamente più

attive, che hanno bisogno di effettuare molti scambi con l’ambiente

esterno, sono generalmente di piccole dimensioni. Sono eucarioti: i

protisti (unicellulari), le piante, i funghi e gli animali (pluricellulari).

Tutto ciò che è contenuto nella membrana cellulare, ad esclusione di

nucleoide e nucleo, è detto

citoplasma

, che è una matrice fluida con-

tenente vari organuli, ognuno preposto a funzioni specifiche.

2.3. La membrana cellulare

La membrana cellulare (o plasmatica) avvolge le cellule e le separa

fisicamente dall’ambiente circostante, regolando lo scambio di materia-

li con l’esterno e la comunicazione con le altre cellule.

La membrana ha uno spessore di circa 7-9 nm (1 nm = 10

-9

m) e al

microscopio elettronico appare come una linea continua: è costituita da

un

doppio strato

di fosfolipidi, che sono molecole anfipatiche, cioè

caratterizzate dalla presenza di teste polari idrofile rivolte all’interno e

all’esterno della cellula (quindi a contatto con gli ambienti acquosi) e di

code idrofobe rivolte all’interno del doppio strato. Nelle membrane

cellulari delle cellule animali si trova anche il

colesterolo

, che general-

mente non è presente nel caso di piante e funghi e che ha la funzione

di conferire alla membrana maggiore stabilità e resistenza, ma al con-

tempo anche una minore fluidità.

All’interno delle membrane cellulari svolgono un ruolo molto

importante le proteine, che possono essere distinte in:

•

proteine

integrali di membrana (o

intrinseche

), che attraversano

totalmente il doppio strato sporgendo sia nel citoplasma che nel

mezzo extracellulare;

•

proteine

periferiche di membrana (o

estrinseche

), che sono inseri-

te solo in uno dei due strati della membrana, a cui sono legate

mediante legami a idrogeno e interazioni elettrostatiche.

Tale composizione della membrana cellulare ha portato alla formu-

lazione del

modello a “mosaico fluido”

, elaborato nel 1972 dai biolo-

gi

S.J. Singer

e

G.L. Nicolson

, così chiamato perché i fosfolipidi, le

proteine ad essi associati e le proteine di membrana possono subire

spostamenti laterali orizzontali nell’ambito dello strato lipidico, confe-

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La struttura della cellula