

Capitolo 3
Verso nuove forme di educazione alla corporeità inclusiva
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3.2
La danza-educativa al servizio di una didattica
inclusiva
C’è un luogo speciale, nella vita di un bambino con disabili-
tà, nel quale, sopra a ogni altro, egli deve trovare la migliore
e più completa applicazione: si tratta del contesto educati-
vo, inteso come inclusivo […] È, infatti, nella scuola che il
bambino disabile incontra naturalmente i suoi coetanei, ed
è insieme a loro che impara, applica le nuove conoscenze,
verifica le sue competenze e le sue proprie idee intorno ad
esse e valida le ipotesi […] È nella scuola che ha la migliore
e più naturale occasione per giocare con gli altri, e attraverso
il gioco crescere e svilupparsi, nell’interazione fra i limiti e
le possibilità posti da ciascun protagonista e dalle occasioni
offerte dall’ambiente.
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Il
Piano per la formazione dei docenti per il triennio 2016-2019
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alla voce
Inclusione e disabilità
sottolinea che una delle carat-
teristiche distintive della scuola italiana è, appunto, l’atten-
zione all’inclusione e che, per poter esprimere l’inclusione
come sistema quotidiano di gestione delle classi, la forma-
zione deve essere rivolta sia agli insegnanti specializzati nel
sostegno che a tutti gli insegnanti curricolari.
Nel testo del documento le Indicazioni e le Linee Guida ram-
mentano che
la diversità pone all’azione didattica ed educativa una grande
sfida: essere capaci di fronteggiarla, disponendo di adegua-
te competenze nelle strategie didattiche inclusive, risponde
non solo ai bisogni degli alunni disabili o con Disturbi Speci-
fichi di Apprendimento, con altre difficoltà o disturbi evolu-
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Besio, S. (2009).
Gioco e giocattoli per il bambino con disabilità motoria.
Milano:
Unicopli Edizioni.
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DM 797 del 19 ottobre 2016.
Piano nazionale di formazione del personale docente
per il triennio 2016-2019.