

Capitolo 3
Verso nuove forme di educazione alla corporeità inclusiva
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essa porta alla varietà e alla flessibilità del comportamento
sensore-motorio;
– un medium per la relazione tra l’individuo e l’ambiente –
nella danza c’è la possibilità di espressione individuale di
eventi sconvolgenti. Soffermandoci sul concetto di creativi-
tà dal punto di vista terapeutico possiamo prendere in pre-
stito una definizione di Bean (1994)
4
secondo cui
Creativity is the process across which an individual may
express his/her original nature through his body or another
media providing a deep sensation of fulfillment.
In realtà, si potrebbe affermare che l’essere umano diventa
creativo nel momento in cui non riesce a trovare una soluzio-
ne appropriata ad un problema, con le modalità che utilizza
abitualmente e, soprattutto, quando è fortemente interessato
a risolvere il problema (Kast, 1994).
5
L’etimologia del termine
creare
può essere ricondotta sia alla
capacità di sviluppare qualcosa di nuovo
, di fare o produrre dal
nulla, oppure dare origine e vita
a qualcosa
e questo implica
una dualità di questa attività creativa.
Volgendo un rapido sguardo alle caratteristiche del nostro
sistema nervoso centrale ed in particolare alla specificità di
ruoli e funzioni degli emisferi cerebrali, potremmo estrapo-
lare informazioni utili sulle caratteristiche comportamentali
degli allievi in rapporto all’emisfero cerebrale dominante.
Gli allievi il cui emisfero che esprime nell’azione la funzione
prevalente è il sinistro sono in genere quelli che rientrano
nella categoria dei pensatori, cioè coloro che elaborano le
informazioni in pezzi, molto sintonizzati sul linguaggio, sulle
sequenze, sui passi, sui dettagli e sulle analisi. Questi sono i
4
Bean, R. (1994).
Kreative Kinder
. Hamburg: Rororo, p. 15.
5
Kast, V. (1994).
Der schöpferische Sprung
(6. Auflage). München: Dt.
Taschenbuch Verlag, p. 24.