

Il corpo inclusivo
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più inclini nell’utilizzo dei segnali verbali, dei processi mate-
matici e musicali e dell’approccio a situazioni e informazioni
in modo lineare.
Di contro, gli allievi il cui emisfero che esprime nell’azione
la funzione dominante è il destro sono quelli che di solito
elaborano le informazioni in maniera globale e non in par-
ti e in pezzi; molto sintonizzati su immagini, ritmo, schemi,
emozioni e colori. Questi sono i più inclini ad usare la visua-
lizzazione, ad essere spontanei, intuitivi, cinestesici e tattili
(Hannaford, 1997
6
; Sousa, 2006
7
).
Partendo dall’assunto che entrambi gli emisferi del cervello
reagiscono e processano gli stimoli, pur comportandosi in
modi diversi e specifici, questo non significa che i lati agisca-
no in maniera completamente slegata l’uno dall’altro (Sousa,
2006
8
) e di conseguenza, se entrambi i lati del cervello sono
stimolati e operano insieme, questo non solo può migliorare
l’apprendimento, ma può anche promuovere trasferimento
di informazioni e connessioni affinché il pensiero critico e
l’elaborazione siano incoraggiati.
Nel suo testo
A Whole New Mind: Why Right Brainers Will Rule
the Future
, Daniel Pink sostiene che dal momento che l’eco-
nomia è sempre più globalizzata sta aumentando la necessità
di promuovere la creatività, perché ci stiamo allontanando
dall’
era dell’informazione
, centrata
sull’utilizzo delle informazioni
e ci stiamo avvicinando all’
era concettuale
centrata sul ruolo
del
creatore
e dell’
empathizer
.
9
6
Hannaford, C. (1997).
The dominance factor: How knowing your dominant eye,
ear, brain, hand & foot can improve your learning
. Arlington, Va: Great Ocean
Publishers, p. 19.
7
Sousa, D. A. (2006).
How the brain learns. Thousand Oaks
. Calif: Corwin Press,
p. 167.
8
Ivi
, p. 169.
9
Pink, D. H. (2006).
A Whole New Mind: Why Right-Brainers Will Rule the Future
.
1st Riverhead Books pbk. New York: Riverhead Books, E-book, p. 48.