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Unità di Apprendimento 7
Il legno
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relazione a perdita o assorbimento di umidità),
conducibilità termica
ed
elettrica
(capacità di consentire il passaggio di calore e corrente:
scarsa per il legno, è un isolante).
Tra le proprietà meccaniche vi sono:
durezza
(resistenza alla scalfi-
tura e all’abrasione),
elasticità
(capacità di piegarsi e di riprendere
la forma iniziale),
resistenza
(capacità di opporsi alle forze ester-
ne: essendo di struttura non uniforme, diversa è la resistenza dei
legnami alle diverse sollecitazioni – trazione, compressione, fles-
sione, torsione e taglio - a seconda della direzione degli sforzi, ed
è maggiore nella direzione assiale, nel senso delle fibre). Alcuni
legni sono molto flessibili, e si lasciano incurvare maggiormente
se bagnati.
Tra le proprietà tecnologiche vi sono:
plasticità
(si deforma sotto
l’azione di una forza esterna),
curvabilità
,
fendibilità
(lasciarsi spac-
care nel senso della lunghezza delle fibre), a
ttitudine al taglio
(capa-
cità di lasciarsi tagliare con attrezzi).
Tra le altre, è possibile operare una classificazione dei legni, in
base alla loro durezza: dolci (betulla, pioppo, cedro, sequoia, lari-
ce, tiglio, legni che contengono abbondante resina caratteristica
delle conifere come pino, abete, cipresso), forti (acero, castagno,
faggio, noce, olmo, platano, quercia, olivo, ciliegio), forti tropicali
(palissandro, ebano, teak, iroko, mansonia, mogano).
In quanto materiale biologico, il legno può presentare dei
difetti
, i
principali sono:
cipollatura o lunatura
(come in una cipolla tagliata
trasversalmente si formano dei distacchi tra le fibre attorno agli
anelli di accrescimento contigui),
fenditure o raggi midollari
(proce-
dendo dalla corteccia verso il midollo i distacchi tra le fibre avven-
gono in senso radiale),
eccentricità
(la parte centrale del midollo è
spostata verso l’esterno ed è, appunto, eccentrica),
imbarcamento
(si presenta come un incurvamento nel senso della lunghezza del-
le fibre ed è, spesso, causata da una non appropriata stagionatu-
ra, da una non sufficiente essiccazione),
nodi vivi
e
nodi morti
(i
nodi derivano dall’inserzione dei rami nel tronco: giovani rami
che non si sono accresciuti e sviluppati nel caso dei nodi vivi, che
non intaccano la robustezza del legno ma che, anzi, ne aumentano
la bellezza; punti in cui si sono sviluppati rami che, poi, cadendo
hanno lasciato un buco nel caso dei nodi morti, in presenza dei
quali, il legno è più vulnerabile ancorché esteticamente diminuito
nella sua bellezza.